Una prima volta storica quella all’interno della comunità europea. A causa dell’emergenza Coronavirus, il patto di stabilità viene sospeso. Accettata, quindi, le tante richieste provenienti dagli stati membri dell’UE che chiedevano a gran voce la sospensione di questo patto economico. Dopo lo Spazio Schengen, anche un altro punto forte della comunità europea viene sospeso.
Cos’è il patto di stabilità e come nasce?
Meglio conosciuto come PSC, il Patto di Stabilità economico fa parte della cosiddetta terza fase dell’Unione economica e monetaria (UEM). Quest’ultima ha come scopo quello di garantire che la disciplina di bilancio dei paesi dell’Unione europea (UE) continui dopo l’introduzione della moneta unica. Il Patto, dopo la crisi economica greca del 2008, subì una modifica atta a rafforzare le regole di governance economica dell’Unione europea grazie all’introduzione di otto regolamenti comunitari e un trattato internazionale. Questo insieme di misure è ormai parte integrante del semestre europeo, il meccanismo di coordinamento delle politiche economiche dell’Unione europea.
Coronavirus e patto di stabilità, l’annuncio di Ursula Von Der Leyen
“Il Coronavirus ha un impatto drammatico sull’economia, molti settori sono colpiti. Il lockdown è necessario ma rallenta severamente l’attività economica”, queste le parole di Ursula von der Leyen. L’annuncio ai cittadini europei è arrivato tramite i canali social della stessa von der Leyen e con le parole della presidente della Commissione Europea.
We promised we’ll do everything to support Europeans & 🇪🇺companies through the crisis. We deliver. Yesterday we put in place the most flexible ever #StateAid rules to help people+companies. Today we trigger the clause to relax budget rules, enabling govs to pump💶into the economy pic.twitter.com/a7IuuOSQWz
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) March 20, 2020
Dopo la sospensione dello Spazio Schengen anche il Patto di Stabilità viene per la prima volta bloccato. Cosa significa questo blocco? Essenzialmente viene meno una delle regole fondamentali dell’economia europea ovvero il tetto al 3% del rapporto tra deficit e Pil. Come specificato dalla stessa numero 1 della Commissione, questa misura permetterà all’Italia (ma non solo) di “pompare nel sistema denaro finché serve”.