“In Italia ci sono circa 1.000 medici, infermieri e professionisti vari della salute, di origine italo- venezuelana, pronti a dare sostegno per affrontare l’emergenza Covid-19”. Lo ha affermato Marinellys Tremamunno, presidente dell’Associazione “Venezuela: la piccola Venezia”, portavoce di un compatto gruppo di associazioni italiane che, insieme all’Associazione di Medici Venezuelani in Spagna, da anni si battono per il riconoscimento dei titoli di studio universitari del Venezuela in Italia.
“Di fronte alla grave carenza di personale sanitario, facciamo appello al governo italiano per valutare l’abilitazione professionale e l’inserimento immediato dei professionisti con titolo venezuelano. La maggioranza ha già passaporto italiano, molti con doppia o tripla specializzazione e decenni di esperienza, ma non riescono a partecipare ai bandi straordinari per reclutare medici e infermieri perché sono intrappolati nella burocrazia italiana, che al momento ha bloccato la possibilità di esercitare la loro professione in Italia”.
Moltissimi di loro sono medici, primari, professori universitari, alcuni con pubblicazioni mediche a livello mondiale, che si trovano intrappolati nelle enormi difficoltà che la burocrazia italiana prevede nel riconoscimento dei loro titoli di studio e delle varie specializzazioni mediche, poiché richiede documenti e procedure complesse quasi impossibili da superare.
Si tratta di persone che sono fuggite da un Paese al collasso come il Venezuela, ma paradossalmente non riescono ad abilitarsi professionalmente pur essendo in possesso della Cittadinanza Italiana, e non possono accedere ai benefici e alle agevolazioni esistenti per il riconoscimento dei titoli di studio dei rifugiati.
“Ci rivolgiamo a tutta la comunità e alle autorità sanitarie per mettere a disposizione un esercito di medici italo-venezuelani altamente qualificati per sostenere l’Italia in questo momento così drammatico.
È una grande opportunità da prendere in considerazione e mettiamo a disposizione del governo l’elenco di questi professionisti altamente qualificati pronti a lavorare”, ha puntualizzato la Tremamunno.