Abbiamo voluto sempre e solo fare informazione pura su quello che riteniamo una grande sciagura che ha colpito il mondo intero: il Covid19. Eppure ora abbiamo sentito l’obbligo morale e materiale di indulgere in una riflessione dovuta su quello che è successo e sta succedendo nele ultime ora in Italia sull’arrivo nel nostro Paese del terribile virus.
Sgombriamo subito il campo e diciamo come la pensiamo: chi sta cavalcando l’onda emotiva legata a questa tragedia, che poi guarda caso sono sempre gli stessi ben noti per le proprie posizioni border line su accoglienza e discriminazione di ogni genere, per pretestuosi attacchi politici o, peggio ancora, per seminare allarmismo a buon mercato spargendo il proprio populismo d’accatto ancora piu’ velenoso del virus stesso è uno sciacallo, senza se e senza ma!
Che, inevitabilmente, il virus arrivasse in Italia -come in ogni altra parte del globo terraqueo- era nell’evoluzione naturale delle cose; da qui a dare adito alla solita sarabanda da circo mediatico che fonda su complottismo, nemmeno malcelato, e vittimismo preconfezionato ce ne sarebbe dovuto passare un bel po’, ma niente affatto e qui, invece, che tentare di capire si è preferito lanciare la solita trita e ritrita caccia all’untore, ovviamente straniero e altrettanto ovviamente con gli occhi a mandorla in questo caso.
Non faremo nomi né di supposti politici né di sedicenti giornalisti (verso i quali espriamo solo un enome disagio nel fare parte dello stesso Ordine professionale) perchè non ce n’è bisogno: sono conosciuti da tutti e citarli qui varrebbe solo ad inquinare le colonne di questo giornale.
I loro esecrabili atteggiamenti cozzano contro l’unica incontrovertibile verità: il virus è stato introdotto in Italia da un nostro connazionale non dal solito babau nero, giallo o a pois. Nonostante ciò questi sbandierano la chiusura non già piu’ solo dei porti ma di tutti i confini nazionali nel trionfo della paura e del terrore per ogni altro da se.
Un po’ la soluzione che aveva scelto quel tale che decise di tagliare tutti i rapporti con gli altri fino a non uscire di casa e poi fu ritrovato morto nel suo letto colpito dal quadro sacro che aveva appeso sulla testiera del suo giaciglio.
In Italia siamo razzisti? No, suvvia che affermazione icastica! Siamo solo divenuti molto ma molto stupidi, diisinformati, boccaloni e anche un po’ malignetti. Sempre pronti a puntare il dito sulle mancanze governative -che pure ci sono ovviamente- ma mai pronti a prendersi le proprie responsabilità.
Questa è la parolina magica: responsabilità. Se torno da un viaggio, di piacere o di lavoro, in Cina in questo momento non crediamo ci sia bisogno di avere la disposizione della quarantena obbligatoria con tanto di deportazione organizzata dai carabinieri per recarmi dal medico e fare un semplicissimo esame quale quello del tampone per la mia salute e quella della mia famiglia prima ancora che per quella degli altri; ma tant’è noi siamo un popolo di furbasttri menfreghisti.
Noi qui a Napoli,e chi scrive lo ricorda come fosse ieri, abbiamo avuto il colera e lo abbiamo debellato con l’impegno collettivo della popolazione e delle istituzioni; non abbiamo cercato colpe ma abbiamo disciplinatamente sottoposto tutti noi a vaccinazione all’epoca: tutti nessuno escluso.
Ieri , invece a Brescia con la complicità di una stampa muta e sorda e di autorità calcistiche e nondel tutto avulse dalla reltà i bresciani gridavano ” napoletano coronavirus “. La mamma degli imbecilli non solo è sempre incinta ma partorisce pure troppo a dispetto di chi vuole riformare la legge 194.