Un pessimo inizio della stagione delle piogge nel Corno d’Africa ha aumentato le preoccupazioni per le conseguenze della peggiore siccità degli ultimi decenni. La crisi è aggravata dalla guerra in Ucraina che sta facendo lievitare i prezzi del cibo e distoglie l’attenzione internazionale da una catastrofe umanitaria annunciata nell’area. Lo denuncia Save the Children.
Più di 16 milioni di persone – compresi molti bambini – hanno già un estremo bisogno di aiuti alimentari in Somalia, Kenya ed Etiopia. Una situazione senza precedenti, considerato che anche le precipitazioni avute finora sono state ben al di sotto della media al di sotto della media.
Le previsioni del dipartimento meteorologico del Kenya e del Centro etiope di monitoraggio e allerta per le colture parlano di una stagione con precipitazioni scarse, avvertendo che ciò potrebbe spingere molte persone in una situazione disperata. Già 3,5 milioni di persone in Kenya sono a corto di cibo e circa 6,5 milioni di persone nell’Etiopia meridionale hanno bisogno di aiuto.
Corno d’Africa: la situazione
In Somalia quasi un terzo della popolazione (4,8 milioni di persone) sta affrontando una grave carenza di cibo. L’ONU prevede una carestia incombente nei prossimi tre mesi a causa della Niña. Si teme che si ripeta quanto avvenuto nel 2011 quando la carestia causò la morte di 260.000 persone, la metà erano bambini sotto i cinque anni.
Contemporaneamente ad una delle peggiori siccità degli ultimi decenni e alle enormi carenze di fondi, l’escalation del conflitto in Ucraina rischia di spingere bambini e famiglie del Corno d’Africa verso la miseria.
Il costo del cibo nella regione era già in aumento a causa degli shock climatici, delle invasioni di locuste, di conflitti e delle crisi economiche causate dalla pandemia COVID-19. L’escalation del conflitto in Ucraina ha creato onde d’urto nei mercati alimentari.
Corno d’Africa: mancano alimenti necessari alla sopravvivenza
Il pane è un alimento di base in Africa orientale, il grano e i prodotti a base di grano rappresentano un terzo del consumo medio di cereali nella regione. La domanda è soddisfatta principalmente dalle importazioni, pari all’84% del consumo. Il 90% delle importazioni di grano proviene dalla Russia e dall’Ucraina, che rappresentano rispettivamente il 72% e il 18% del totale, con prezzi in aumento nelle ultime sette settimane.
Nella capitale Mogadiscio, il prezzo di un contenitore da 3 litri di olio da cucina è triplicato, dai 3 dollari di gennaio ai 9 dollari nel marzo di quest’anno. I prezzi nelle zone rurali sono aumentati fino a 12 dollari a contenitore. In Etiopia, il prezzo del sorgo e del mais è cresciuto rispettivamente del 9% e del 4%
In Kenya il prezzo di un sacco di fertilizzante è aumentato dai 60 dello scorso anno agli attuali 70 dollari. L’impatto di questa crisi sarà risentito sia dai piccoli agricoltori, che saranno costretti ad usare meno fertilizzanti con conseguente minore produttività, che da quelli più grandi, che dovranno affrontare l’aumento dei costi del carburante per i trattori e altri macchinari.
Corno d’Africa: dichiarazioni ed intenti
Mohamud Mohamed Hassan – direttore di Save the Children in Somalia
“La Somalia sta affrontando l’ennesimo ciclo di siccità e la situazione peggiora di giorno in giorno. La guerra in Ucraina ha inferto un duro colpo a quella che era già una situazione pericolosa. La Somalia dipende fortemente dalle importazioni di cibo per nutrire la sua gente”
I casi di malnutrizione sono in aumento anche in Kenya, dove 755.000 bambini hanno bisogno di cure urgenti per far fronte alla malnutrizione acuta. 103.000 donne incinte e in allattamento sono malnutrite e hanno bisogno di cure urgenti.
Yvonne Arunga – direttore di Save the Children in Kenya
“Nelle regioni aride e semi-aride del Kenya, la popolazione sta affrontando una situazione di emergenza alimentare. I bambini spesso riescono a fare un solo pasto al giorno. Senza un intervento urgente, ogni ora famiglie e bambini sono sempre più vicini alla fame. Chiediamo urgentemente alla comunità internazionale di rendere disponibili più fondi per la risposta alla siccità prima che la situazione sfugga di mano”
Un appello umanitario delle Nazioni Unite ha previsto 4,4 miliardi di dollari per l’Etiopia, il Kenya e la Somalia. I finanziamenti, però, sono estremamente esigui e la preoccupazione è che il conflitto in Ucraina catturi tutta l’attenzione a livello internazionale, mentre altre crisi globali iniziano ad essere sempre più lontane dai radar.
Xavier Joubert – direttore nazionale di Save the Children in Etiopia
“L’emergenza fame in Etiopia è destinata a peggiorare nei prossimi mesi a causa della quarta stagione delle piogge che ha registrato precipitazioni sotto la media, nonché dell’avvicinarsi della stagione di magra che va da giugno a settembre”
In Etiopia, secondo Save the Children, una prolungata e devastante siccità sta distruggendo la capacità di recupero di bambini e famiglie, già logorati da 16 mesi di conflitto e due anni di pandemia COVID-19.