(Adnkronos) – Al via a Pyongyang i negoziati bilaterali tra Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-Un nel quadro della visita ufficiale del presidente russo in Corea del Nord. Lo riporta la Tass, elencando i partecipanti ai colloqui delle due parti: della delegazione russa fanno parte tra gli altri il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e i vicepremier Denis Manturov e Alexander Novak, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, il ministro della Difesa Andrey Belousov e il suo vice, Alexey Krivoruchko, i presidenti delle Ferrovie Oleg Belozerov e del Roscosmos Yury Borisov.
Per la parte nordcoreana figurano tra gli altri il premier Kim Tok Hun, il ministro degli Esteri Choe Son-hui, il vice capo del comitato centrale militare del Partito dei Lavoratori della Corea del nord, Pak Jong-chon, il viceministro degli Esteri Im Chong Il. Putin e Kim Jong-Un firmeranno un accordo di cooperazione complessiva che investe anche il settore della difesa, ha reso noto ieri il Cremlino. Putin, che prima di volare a Pyongyang si era fermato a Yakutsk, ha dato il suo via libera a una bozza di accordo preparato dal ministero degli Esteri. Putin è arrivato ieri in Corea del Nord per quella che è la prima visita nel ‘regno eremita’ negli ultimi 24 anni. Si tratta del terzo incontro tra i due leader dal 2019.
Putin in Corea del Nord
Ma la loro non può essere una vera alleanza, sottolineano gli analisti americani, nonostante il G7 abbia evidenziato il trasferimento di missili balistici nordcoreani alla Russia, e quindi sul fronte ucraino, e a fronte del tentativo del capo del Cremlino di normalizzare il ‘regno eremita’ trascinandolo nel calderone del sud globale idealizzato a guida russo cinese. E’ vero che Putin e Kim negli ultimi anni si sono avvicinati, ma si tratta di uno spostamento frutto di necessità a breve, dettate dagli interessi di ognuno dei due, più che di una alleanza formale e duratura.
“C’è così tanta sfiducia reciproca fra i due Paesi. L’attuale miglioramento delle relazioni bilaterali è trascinato da circostanze definite dalla situazione”, ha commentato Andrei Lankov, analista specializzato nelle relazioni fra Mosca e Pyongyang alla Kookmin University di Seul, in una intervista al Washington Post. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)