Le ultime 48 ore in Corea del Sud sono stati ai limiti dell’assurdo. Dalla proclamazione della legge marziale fino all’impeachment del presidente coreano Yoon Suk Yeol, il popolo coreano ha vissuto due giorni fuori dal comune. Facciamo, quindi, un recap per capire nel dettaglio cosa sia successo e cosa il futuro vede su Seoul.
Corea del Sud, cos’è successo?
Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha dichiarato la legge marziale, un evento che non si verificava da 50 anni (l’ultima volta risale al 1979, dopo l’assassinio del dittatore Park Chung Lee). Il presidente ha giustificato questa decisione come necessaria per proteggere il Paese da presunte attività contro lo Stato portate avanti dall’opposizione, accusata di simpatizzare con la Corea del Nord e di ostacolare il regolare funzionamento del governo. Tuttavia, non sono state presentate prove a sostegno di tali accuse.
Le motivazioni dietro la scelta
La legge marziale sembra essere il risultato di una profonda frustrazione del governo di Yoon Suk Yeol, il cui operato è stato ostacolato dalla forte opposizione del Partito Democratico. Quest’ultimo ha ottenuto una netta vittoria nelle elezioni politiche di aprile, conquistando 170 dei 300 seggi dell’Assemblea Nazionale. Il presidente Yoon, già in calo di consensi a causa di vari scandali di corruzione (tra cui il controverso caso della borsa Christian Dior da 2000 euro accettata dalla First Lady, Kim Keon Hee), è stato messo alle strette, portandolo a questa decisione “disperata”.
La mossa, però, ha suscitato immediate critiche sia dall’opposizione che da alcuni membri del suo stesso partito. Il leader del Partito Democratico, Lee Jae Myung, ha definito la dichiarazione “senza alcun motivo”, mentre Han Dong Hoon, leader del Partito del Potere Popolare, l’ha giudicata “illegale e incostituzionale” e “un’azione totalmente sbagliata”.
La revoca della legge marziale
In seguito alla dichiarazione di legge marziale, l’Assemblea Nazionale si è riunita d’urgenza e ha votato all’unanimità (190 membri presenti) per chiederne la revoca. Di fronte alla pressione politica e sociale, il presidente Yoon ha annunciato la revoca dello stato di emergenza e ordinato il ritiro dei militari dispiegati.
Tale episodio ha generato forti tensioni nel Paese, con proteste pubbliche e crescenti timori per la stabilità democratica della Corea del Sud.
Cosa succede oggi? La richiesta di impeachment
I partiti di opposizione hanno presentato ufficialmente una mozione di impeachment contro il presidente Yoon Suk Yeol. Questa mozione, secondo le procedure, dovrà essere votata entro 24-72 ore, con venerdì 6 o sabato 7 dicembre come date più probabili. Nel frattempo, il ministro della Difesa, Kim Yong Hyun, ha rassegnato le proprie dimissioni, scusandosi pubblicamente per aver causato confusione e paura nel Paese.