Riesaminato dal Consiglio Europeo l’elenco autonomo delle persone ed entità soggette a misure restrittive nel quadro del regime di sanzioni nei confronti della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC). Il Consiglio ha confermato le sanzioni in vigore, che consistono nel divieto di viaggio e nel congelamento dei beni, nei confronti delle persone ed entità inserite nell’elenco.
Tali persone ed entità sono soggette a sanzioni per aver contribuito ai programmi dell’RPDC legati al nucleare, ai missili balistici o ad altre armi di distruzione di massa o per aver eluso le sanzioni. Le persone inserite autonomamente dall’UE nell’elenco sono in tutto 57. Nell’ambito del proprio regime di sanzioni, l’UE ha inoltre congelato i beni di 9 entità e ha anche recepito tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza ONU, che impongono sanzioni nei confronti di 80 persone e 75 entità attualmente inserite negli elenchi delle Nazioni Unite.
Le sanzioni dell’UE nei confronti della Corea del Nord sono le più severe mai imposte a un paese e sono state adottate in risposta alle attività di sviluppo di armi nucleari e di missili balistici, condotte dall’RPDC, che violano numerose risoluzioni dell’UNSC. L’UE non solo recepisce le sanzioni imposte dall’ONU, ma ha anche un proprio regime autonomo di sanzioni nei confronti dell’RPDC, il quale integra e rafforza le sanzioni adottate dalle Nazioni Unite.
L’UE ha manifestato a più riprese la sua profonda convinzione che una pace duratura e la denuclearizzazione della penisola coreana debbano essere raggiunte con mezzi pacifici e che il processo diplomatico debba continuare, in quanto unica via per realizzare questo obiettivo.
Il fine ultimo, condiviso dall’intera comunità internazionale ed espresso dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, resta la denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile della penisola coreana.