In merito alla Corea del Nord, il Consiglio europeo ha adottato le seguenti conclusioni:
1. La Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) ha continuato ad accelerare i suoi programmi nucleare e balistico, più di recente con il lancio di un missile di portata intercontinentale il 4 luglio 2017. Il Consiglio condanna fermamente queste azioni che costituiscono violazioni a titolo definitivo di obblighi internazionali della RPDC, come stabilito in numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e che rappresentano una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionale.
2. Secondo il Consiglio, le azioni della RPDC minano il regime di non proliferazione e il disarmo globale che l’Unione europea ha fermamente sostenuto per decenni e sottolineano la necessità di universalizzazione del totale degli esperimenti nucleari Test Ban Treaty.
3. Il Consiglio esorta la Corea del Nord a rispettare, senza indugio, pienamente e incondizionatamente, con i suoi obblighi ai sensi tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e ad astenersi da qualsiasi azione ulteriore, provocazione che potrebbe aumentare le tensioni regionali e globali.
4. Le sanzioni dell’UE verso la Corea del Nord sono attualmente tra le più restrittive in funzione. Il Consiglio esaminerà le risposte più appropriate in stretta consultazione con i principali partner e in linea con le deliberazioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare attraverso ulteriori misure restrittive autonome. Ricordando UNSCR 2321 (2016), il Consiglio esprime preoccupazione per le attività del regime RPDC per raccogliere valuta forte per finanziare i suoi programmi.
5. Il Consiglio sostiene il ruolo di primo piano e la chiamata della Repubblica di Corea presso la Corea del Nord a impegnarsi in un dialogo credibile e significativo, anche attraverso misure di fiducia, al fine di allentare la tensione e per consentire iniziative volte a perseguire la denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile nella penisola coreana e la piena applicazione di tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’UE è pronta a sostenere un processo a secco, in consultazione con i principali partner.
6. Il Consiglio è fermamente convinto che una pace duratura e la denuclearizzazione della penisola coreana devono essere raggiunti con mezzi pacifici. Il Consiglio ribadisce la politica di impegno dell’UE con la Corea del Nord che unisce la pressione con le sanzioni e le altre misure, mantenendo la comunicazione e canali di dialogo aperti. La politica europea è un mezzo per promuovere il pieno rispetto della Corea del Nord con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza perché abbandoni i suoi programmi nucleari, WMD e missilistici balistici in modo completo, verificabile e irreversibile e progredisca su tutte le altre questioni di preoccupazione. Il Consiglio esorta la Corea del Nord a fare progressi credibili ai propri obblighi a denuclearizzare consentendo negoziati per una soluzione pacifica.
7. Il Consiglio sottolinea l’importanza dell’unità della comunità internazionale per affrontare questa sfida. L’impegno più stretto con tutti i principali partner dell’UE nella regione e nel mondo è essenziale in questo senso, anche attraverso attività di sensibilizzazione avanzate e il supporto per la piena attuazione delle sanzioni delle Nazioni Unite da parte di tutti i paesi.
8. Le armi nucleari della RPDC e i programmi di missili balistici di sottraggono risorse agli investimenti necessari per lo sviluppo sociale ed economico e la riforma che beneficerebbe alla popolazione della Corea del Nord in generale. In questo contesto, il Consiglio appoggia la Repubblica della Corea nel riavviare il dialogo inter-coreano per gli affari umanitari.
9. Il Consiglio deplora gli abusi le continue e gravi violazioni dei diritti umani da parte del regime della Corea del Nord e si impegna a continuare a lavorare con i partner per richiamare l’attenzione su queste violazioni, ad assicurare la responsabilità, a mantenere la pressione sulla Corea del Nord perché cessi le sue violazioni dei diritti umani.