Con la sfida tra Senegal e Burkina Faso ha inizio la Coppa d’Africa 2022. Una edizione che è stata costellata di polemiche, proteste e Covid con nazionali che a torneo iniziato sono nel pieno di una emergenza “indisponibili”.
Coppa d’Africa 2022, le polemiche: il rinvio non confermato
Possiamo dire che la 33esima edizione della Coppa d’Africa è stata non poco difficile da realizzare. Prima fra tutte le difficoltà organizzative che ha portato il torneo continentale ad essere ospitato in Camerun. A metà dicembre era stata fatta trapelare la notizia di un probabile rinvio del torneo a causa della diffusione della variante Omicron. L’immediata smentita della Confederazione africana di calcio (Caf) non ha posto fine alle difficoltà.
Club europei contro la Coppa d’Africa
La più grande difficoltà nella realizzazione della Coppa d’Africa 2022 è stata sicuramente superare le mille polemiche e tentativi di blocco da parte dei club europei ed arabi. Non sono stati pochi i casi in cui diversi club hanno tentato di fermare le convocazioni di alcuni loro giocatori.
Uno degli esempi più rilevanti riguarda sicuramente il club inglese del Watford, che aveva respinto la convocazione del nigeriano Emmanuel Dennis. Inoltre, il club allenato da Ranieri ha provato a trattenere anche l’esterno d’attacco senegalese Ismaïla Sarr, giustificando il non arrivo in nazionale con un infortunio.. Al contrario di quella nigeriana, la Federcalcio senegalese ha obbligato Sarr a raggiungere il ritiro per poter essere sottoposto a dei test clinici da parte dei medici della nazionale africana.
Come detto prima, però, non sono stati solo i club europei a mettere i bastoni tra le ruote ai calciatori africani. Ad esempio, il club saudita dell’Al Shabab ha impedito a Odion Ighalo, della Nigeria, di partire per il torneo continentale perché la convocazione, come per Dennis, sarebbe stata inviata oltre il tempo consentito.
Convocazioni tardive
Lo sappiamo, a nessun club fa piacere perdere a gennaio e febbraio i propri giocatori. Siamo nella parte più delicata della stagione dove in campionato si arriva al giro di boa e bisogna guadagnare quanti più punti possibili per avviarsi al meglio verso lo sprint finale ma soprattutto le coppe europee danno inizio alla loro fase ad eliminazione diretta.
Proprio per questo motivo, l’Associazione europea dei club (Eca) ha continuato ad esercitare pressioni sulla Fifa finché non ha ottenuto la possibilità di rilasciare i calciatori convocati a partire dal 3 gennaio, vale a dire a soli sei giorni dal fischio d’inizio della competizione.