Sono rimaste in quattro a contendersi la vittoria di questa Copa América Centenario. Le prime due a scendere in campo sono Stati Uniti e Argentina che si sfideranno a Houston in Texas nel “NGR Stadium”. L’Argentina fino ad ora non ha ceduto niente a nessuno, quattro vittorie su quattro mettendo a segno ben quattordici reti dimostrando quando in attacco l’Albiceleste non perdoni nessuno. Unica pecca di questa nazionale stellare è la difesa. Nonostante le sole due reti subite, troppe volte la difesa argentina si è trovata presa di sorpresa dalle azioni offensive avversarie. Romero spesso e volentieri riesce a limitare i danni ma a volte è proprio lui decisivo nel subire gol (ricordiamo il gol ricevuto dal Cile nel debutto fino due a uno per gli argentini). Quindi gli americani hanno un punto dove poter attaccare l’Argentina ma dovranno comunque anche loro tenere la difesa molto chiusa mentre in attacco il solo Dempsey potrebbe fare ben poco ed ha assoluto bisogno d’aiuto. Non dimentichiamoci che la nazionale a stelle e strisce non è nuova nel realizzare risultati a sorpresa. Nel 2009, batterono la Spagna (futura campione del mondo e attuale campione degli europei da due edizioni consecutive) nella semifinale della Confederation Cup in Sud Africa per due a zero. Certo era un’altra nazionale rispetto a quella che oggi conosciamo ma il movimento calcistico americano si è sviluppato sempre più in positivo. Quindi, il match sulla carta vede gli argentini favoriti ma gli americani non hanno la minima intenzione di partire sconfitti in partenza.
Seconda semifinale in programma vede di fronte Cile e Colombia. Le due nazionali saranno faccia a faccia in quel di Chicago nell’Illinois. La Roja, dopo una partenza non brillante con l’Argentina, ha iniziato a macinare gioco ma soprattutto gol raggiungendo il punto più alto nel quarto di finale contro il Messico. Ben sette gol contro la Tricol che è rimasta inerme contro la troppa forza dei cileni. Edu Vargas si è risvegliato, nelle ultime due partite ha messo a segno ben sei gol (quattro solo nell’ultima partita) e Sanchez finalmente si è definitivamente sbloccato (per lui sono tre le reti messe a segno fino ad ora). Chi invece non si era mai arreso è stato il capitano Arturo Vidal. Il centrocampista del Bayern Monaco ha guidato la sua nazionale nella maniera più decisa possibile dopo un nervosismo generale che aleggiava sul gruppo. Dall’altra parte abbiamo i colombiani che sono partiti alla grande ma nelle ultime due uscite hanno rallentato pericolosamente i loro ritmi. Il quarto di finale contro il Perù è stato definito il più noioso tra i quattro disputati. L’avversario per los Cafeteros è di quelli veramente duri e difficile da battere. La qualità ai colombiani non manca ma serve qualcosa in più per passare alla tanto agognata finale.