Inizia il 30 novembre a Dubai la 28ª Conferenza delle Parti (COP28) delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. L’evento, che si concluderà il 12 dicembre, riunisce i rappresentanti di oltre 190 Paesi per discutere delle misure da adottare per affrontare la crisi climatica.
COP28: quale contesto?
La COP28 si svolge in un contesto particolarmente difficile, con le emissioni di gas serra che continuano a crescere e gli effetti dei cambiamenti climatici che si fanno sempre più sentire. Secondo l’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), le temperature globali sono già aumentate di 1,1 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali e potrebbero superare i 2 gradi entro la fine del secolo.
In questo contesto, la COP28 è chiamata a dare un segnale forte di ambizione. I Paesi partecipanti sono chiamati a rivedere i propri impegni di riduzione delle emissioni, in linea con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius.
I progressi raggiunti
In questo senso, la COP28 ha già registrato alcuni progressi. Negli scorsi giorni, gli Stati Uniti e la Cina hanno annunciato un accordo per ridurre le emissioni di metano, un gas serra potentissimo. L’accordo, che prevede una riduzione del 30% delle emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020, è un passo importante verso il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Tuttavia, molto resta ancora da fare. I Paesi partecipanti alla COP28 dovranno anche affrontare le questioni più delicate, come l’eliminazione graduale dei combustibili fossili e la creazione di meccanismi di finanziamento per la transizione energetica.
Gli Emirati Arabi Uniti e l’ambiente
In particolare, la questione dei combustibili fossili è particolarmente controversa. Gli Emirati Arabi Uniti, che ospitano la COP28, sono un importante produttore di petrolio e gas. Il presidente designato della COP28, Sultan Al Jaber, è il Ceo della compagnia petrolifera ADNOC.
La presenza di un Paese produttore di combustibili fossili alla guida della COP28 ha suscitato le critiche di alcune organizzazioni ambientaliste, che hanno invitato alla boicottaggio dell’evento.
Nonostante le difficoltà, la COP28 rappresenta un’occasione importante per rilanciare l’azione globale contro i cambiamenti climatici. L’esito dell’evento sarà determinante per il futuro del pianeta.
I temi principali della COP28
I temi principali che saranno discussi alla COP28 includono:
- L’aggiornamento degli impegni di riduzione delle emissioni da parte dei Paesi partecipanti.
- L’eliminazione graduale dei combustibili fossili.
- La creazione di meccanismi di finanziamento per la transizione energetica.
- L’adattamento ai cambiamenti climatici.
- La giustizia climatica.
Le aspettative
Le aspettative per la COP28 sono alte. I Paesi partecipanti sono chiamati a rivedere i propri impegni di riduzione delle emissioni in linea con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius.
In particolare, si prevede che i Paesi dovranno impegnarsi a eliminare gradualmente i combustibili fossili entro la metà del secolo. Inoltre, è necessario che i Paesi creino meccanismi di finanziamento per la transizione energetica, in modo da aiutare i Paesi in via di sviluppo a ridurre le loro emissioni.
L’esito della COP28 sarà determinante per il futuro del pianeta. Se i Paesi partecipanti riusciranno a raggiungere un accordo ambizioso, si darà un segnale forte di impegno nella lotta ai cambiamenti climatici.
Foto di copertina: Sito Ufficiale COP28