Il Consiglio Europeo ha preso atto della settima relazione sullo stato di avanzamento dell’attuazione delle 74 proposte comuni approvate dai Consigli dell’UE e della NATO il 6 dicembre 2016 e il 5 dicembre 2017, sulla base delle due dichiarazioni congiunte sulla cooperazione del 2016 e del 2018 e i principi concordati che guidano il partenariato strategico.
Cooperazione UE-NATO: la relazione
La relazione approfondisce i progressi realizzati tra giugno 2021 e maggio 2022 dimostrando risultati tangibili in tutti i settori di cooperazione.
Dal primo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, l’UE e la NATO, gli Stati membri dell’UE e gli alleati della NATO hanno intensificato il loro lavoro e la loro cooperazione, dimostrando piena unità e determinazione comune nel condannare la guerra di aggressione della Russia e nel sostenere l’Ucraina a difendersi e proteggere la sua popolazione. Il partenariato strategico è più solido e pertinente che mai in questo momento critico per la sicurezza euro-atlantica.
Dialogo politico e non solo
In questo contesto, la relazione sottolinea in particolare che il dialogo politico e il messaggio comune tra l’UE e la NATO sono ulteriormente rafforzati, le consultazioni politiche consolidate sono proseguite a ritmo sostenuto in diversi contesti, anche attraverso riunioni regolari tra il comitato politico e di sicurezza dell’UE ( PSC) e il Consiglio Nord Atlantico (NAC) e frequenti incontri incrociati nei rispettivi comitati e gruppi di lavoro, e che i filoni di lavoro concordati di cooperazione hanno continuato a produrre risultati concreti.
Dialogo strutturato
Questi ultimi comprendono, tra gli altri: il dialogo strutturato del personale sulla resilienza di recente istituzione; cooperazione in materia di comunicazioni strategiche e contrasto alla manipolazione e all’interferenza delle informazioni straniere; sforzi continui per garantire la coerenza dei risultati tra i rispettivi processi di pianificazione della difesa dell’UE e della NATO laddove i requisiti si sovrappongano; scambi continui attraverso il dialogo strutturato del personale sulla mobilità militare; e interazioni con il personale dedicato sull’Ucraina.