Si è tenuto all’ Aran Store 2A Cucine di via Gregorio VII a Roma, la performance dello chef Rubio per un pubblico davvero speciale. Nell’ambiente intimo e accogliente del punto vendita di “Aran Cucine”, lo chef si è dilettato con una Tempura di verdure insieme all’attrice Debora Donadio, persona sorda e coach della Lingua Italiana dei Segni (LIS).
La serata è stata divertente e molto interessante. La location poi ha fatto il resto, trasformando lo show in una serata tra amici, in un ambiente accogliente come quello della cucina di casa. L’evento, aperto al pubblico, è stato organizzato in collaborazione con LIS – Lingua dei Segni Italiana per una cucina accessibile a tutti, anche alle persone non udenti. Ed erano proprio loro in pole position di fronte all’estroso chef Rubio. Con simpatia e ironia lo chef si è destreggiato per circa un’ora nella comoda cucina Aran Volare, una linea pratica, elegante e funzionale, perfettamente adatta all’evento, con un ampio piano da lavoro e una larga piastra ad induzione sulla quale lo chef ha fritto la sua Tempura di verdure. La pietanza scelta da Rubio è una tipica pietanza giapponese, una ricetta perfettamente in linea con l’intento della serata: avvicinare alla cultura della diversità. Anche se non è esatto parlare di diversità, come ci ha tenuto a sottolineare Debora Donadio, coach della Lingua Italiana dei Segni (LIS) durante la nostra l’intervista. “ La diversità, la disabilità, per quanto mi riguarda, è una parola inventata, inventata dalla società che vuole la perfezione a tutti i costi e allora si è inventata questa parola per identificare qualcosa che secondo lei non lo è. Io non mi sento affatto diversa, sono come te, solo che non ci sento”. Mi piace il modo in cui me lo dice, è solare, ha un viso aperto e un gran sorriso. Mi trova pienamente d’accordo, sorrido di cuore anch’io e continuiamo l’intervista su temi spinosi tra cui la latitanza delle istituzioni e, di contro, la disponibilità e l’accoglienza dei privati nel diffondere “la cultura dell’apertura verso l’ altro”.
Deborah ha tenuto banco durante la performance dello chef e con il suo sorriso coinvolgente, la spigliatezza dei modi e l’affabilità ha risposto alle domande del pubblico. Ci ha raccontato dei suoi progetti futuri e innanzitutto di quelli in collaborazione con lo chef Rubio che ormai, ci racconta, è diventato un grande amico e con il quale ha messo in piedi la fortunata web serie “Cucina in tutti i sensi” , una serie di video ricette tradotte nella lingua dei segni e adatta anche alle persone cieche. E’ una iniziativa interessantissima penso, e provo ad approfondire l’argomento. Ma lo chef Rubio mi anticipa, e tra una tagliuzzata di verdure e l’altra, spiega che il progetto con Debora è diventato quest’anno più ambizioso perché punta sull’accessibilità dell’arte del cucinare anche alle persone non vedenti. Mi si sono drizzate le antenne, ho cercato di immaginare le modalità con cui trasmettere ad una persona non vedente il modo corretto, ad esempio, di impastare o di preparare un soufflé al cioccolato, ma non ci sono riuscita, e allora ce lo ha spiegato lo stesso chef. – “Voi non ci credereste mai, eppure sappiate che il rumore che fa il coltello quando taglia una zucchina, è diverso da quello per esempio che si sente quando si taglia un peperone. E le persone cieche hanno questa grandissima sensibilità, riescono a percepire questa differenza”.
Siamo increduli, allora lo chef ci mette alla prova. Facciamo silenzio. Taglia prima una zucchina e poi un peperone. E’ sorprendente, i suoni erano completamente diversi. Sorridiamo. – “Il progetto rivolto alle persone cieche – continua lo chef – si basa su un’applicazione che permette alle persone non vedenti di trasformare le immagini in un formato a queste accessibili” – Ci viene spiegato poi che si tratta di uno screen reader, comunemente diffuso tra le persone con questo tipo di disabilità, che trasforma le immagini video in audio attraverso la trascrizione di quello che avviene. In sincrono, lo screen reader legge ciò che va in video rendendolo appunto fruibile ai non vedenti, descrivendo l’ambiente in cui avviene la scena e riportando all’attenzione anche i più piccoli dettagli.
Lo chef Rubio non parla di sé durante lo show, si concentra più su Deborah, su chi è e cosa fa. Noi invece sappiamo che Rubio è un chef un po’ articolare, anti convenzionale, che ha sempre sposato l’idea della buona cucina con una cucina senza barriere, accessibile a tutti, indistintamente. E’ un progetto ambizioso, ma conveniamo che non solo è possibile, ma anche vincente. Lo store di Aran Cucine è pieno e fuori c’è la fila per entrare. Facciamo un ultimo giro per ammirare le cucine di un gruppo leader nel settore. Ne ammiriamo l’eleganza, la modernità delle linee e la varietà dei colori. Tra la folla incrociamo lo sguardo di Carla Simotti Rocchi, la responsabile dello Store. Sa che le vogliamo fare qualche domanda e raccogliere a caldo le sue impressioni sulla serata. Ci viene incontro e iniziamo la chiacchierata.