Il Consiglio Europeo ha chiesto alla Commissione di presentare uno studio sulla convenzione di Aarhus. L’obiettivo della convenzione di Aarhus è garantire l’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale.
L’UE e i suoi Stati membri sono pienamente impegnati a favore della convenzione e dei suoi obiettivi.
Lo studio richiesto è il risultato dell’esito delle conclusioni del comitato di controllo dell’osservanza della convenzione di Aarhus a seguito dell’asserito mancato rispetto da parte dell’UE delle disposizioni della convenzione sull’accesso alla giustizia.
Lo studio presenterà opzioni per migliorare l’accesso del pubblico e delle ONG alla giustizia in materia ambientale, compresa un’eventuale revisione della pertinente legislazione dell’UE.
Contesto e prossime tappe
La convenzione di Aarhus è uno strumento emblematico in materia di democrazia ambientale. La convenzione e il suo protocollo sui registri delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti sono gli unici strumenti internazionali giuridicamente vincolanti che mettono in pratica il principio 10 della dichiarazione di Rio sull’ambiente e lo sviluppo. L’UE ha attuato la convenzione di Aarhus tramite il regolamento (CE) n. 1367/2006, che consente alle organizzazioni non governative di avviare azioni giudiziarie dinanzi ai tribunali europei nei confronti delle decisioni delle istituzioni e degli organi dell’UE.
Il 1º dicembre 2008 l’ONG ClientEarth ha contattato il comitato di controllo dell’osservanza della convenzione di Aarhus asserendo il mancato rispetto da parte dell’UE degli obblighi stabiliti dalla convenzione. L’ONG ha sostenuto che la legislazione dell’UE e la giurisprudenza dei tribunali europei hanno ostacolato l’accesso di persone fisiche e ONG alla giustizia in materia ambientale.
Il comitato di controllo dell’osservanza della convenzione di Aarhus è giunto alla conclusione che l’UE non ha rispettato la convenzione in quanto né il regolamento Aarhus né la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’UE attuano le disposizioni della convenzione sull’accesso alla giustizia o vi ottemperano. Il comitato ha raccomandato pertanto che tutte le pertinenti istituzioni dell’UE adottino misure per ovviare a tali carenze al fine di garantire il pieno rispetto da parte dell’UE degli obblighi previsti dalla convenzione.
La decisione del Consiglio si basa sull’articolo 241 del TFUE. Essa entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, prevista per il 19 giugno 2018. Conformemente all’accordo interistituzionale “Legiferare meglio” del 2016, la Commissione deve rispondere al Consiglio entro tre mesi.
Il Consiglio chiede alla Commissione di portare a termine lo studio entro il 30 settembre 2019 e di preparare una proposta di modifica del regolamento entro il 30 settembre 2020, nel caso in cui ritenesse opportuno, sulla base dei risultati dello studio, modificare il regolamento (CE) n. 1367/2006.