Oggi a Milano la manifestazione nazionale Contro I Ladri Di Diritti, che con un corteo in partenza alle ore 14 da largo Cairoli vedrà in piazza lavoratrici e lavoratori del settore pubblico e privato, precari, studenti, disoccupati, cassaintegrati, migranti, senza casa e movimenti sociali, tutti uniti contro alle politiche del governo Renzi.
Lanciata da un appello del Forum Diritti/Lavoro, la manifestazione è stata convintamente condivisa dall’USB, che ha coinvolto nella partecipazione i suoi iscritti e delegati per dire no al modello Expo, che introduce il lavoro gratuito con l’accordo di Cgil, Cisl e Uil e cementifica la città; no al jobs act, all’abolizione dell’art. 18, allo svuotamento degli ammortizzatori sociali; per salari e pensioni dignitose; per fermare la controriforma della pubblica amministrazione e sbloccare i contratti; per combattere la precarietà, la disoccupazione e le pensioni a 70 anni contro la riforma Fornero; contro razzismo e xenofobia e per il diritto all’abitare; per la democrazia e il pluralismo sui posti di lavoro; per un primo maggio del lavoro e non dell’Expo.
“Mentre la Lega viene a manifestare a Roma, con parole d’ordine populiste e razziste, noi saremo in piazza a Milano contro tutti i ladri di diritti”, annuncia Guido Lutrario, dell’Esecutivo nazionale USB.
“Al di là dell’apparente contrapposizione fra Renzi e Salvini, i due Matteo sono accomunati dalla stessa filosofia – attacca Lutrario – infatti il jobs act, che dà mano libera ai licenziamenti indiscriminati e toglie all’ammortizzatore sociale il carattere di diritto, trasformandolo in un premio concesso a fronte della disponibilità a lavori mal pagati e a breve scadenza ed a spostamenti in ogni ambito territoriale, è già stato anticipato in Lombardia dalla delibera della Giunta leghista, Dote Unica del Lavoro”.
“Altro elemento di totale complicità fra Renzi e Salvini – evidenzia il dirigente USB – è la gestione di Expo, dove sfruttamento, lavoro gratuito, regali ai costruttori, sono frutto dell’asse renziani-leghisti, tutti insieme appassionatamente nella cogestione del business. Così, mentre una colata di cemento si abbatterà sulla Lombardia, a vantaggio di aziende e cooperative di destra, centro e sinistra, l’Expo incarna un laboratorio di precarietà estrema, fino al lavoro gratuito, la spoliazione delle casse pubbliche degli enti locali, la repressione dei cittadini che protestano per un’operazione di lifting al made in Italy”.
Incalza Lutrario: “La Lega, che quando era al governo nazionale ha fatto arretrare pesantemente il welfare del Paese, adesso parlando di tasse e di pensioni vorrebbe far credere di essere dalla parte dei più deboli, a cui dà in pasto la minaccia di un’invasione straniera come comodo capro espiatorio”.
“Noi non ci stiamo, e chiamiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, i precari i disoccupati, i pensionati, i senza casa, i migranti, a non farsi ingannare questa ‘opposizione di sua maestà’ e a scendere in piazza a Milano il 28 febbraio, per un programma sociale alternativo che metta al centro la difesa della parte pubblica dell’economia e della Pubblica amministrazione, la difesa dei salari e delle pensioni contro la riforma Fornero, la lotta per il lavoro, la casa e il reddito, il diritto di circolazione per tutti, la lotta in difesa dei beni comuni e contro le privatizzazioni”, conclude Lutrario.
Alla manifestazione hanno aderito: la CISPM (Coalizione Internazionale dei Sans Papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti Asilo) che sarà presente con rappresentanti provenienti da tante nazioni per il diritto al lavoro dignitoso, contro le guerre ed ogni forma di razzismo e discriminazione; il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, l’Unicobas, il Sindacato è un’altra cosa – opposizione Cgil della Lombardia.