La Commissione europea ha riconfermato il suo impegno salvavita nei confronti delle persone colpite dal conflitto in Sud Sudan sostenendo con 12,9 milioni di dollari (11,9 milioni di euro) l’operazione d’emergenza dell’agenzia delle Nazioni Unite, World Food Programme (WFP). Questa donazione si aggiunge al contributo di 32 milioni di dollari (30,4 milioni di euro) già confermato per il 2017.
Il contributo proveniente dalla Direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile della Commissione europea (ECHO) destinato al WFP in Sud Sudan, garantirà assistenza alimentare e nutrizionale d’emergenza a circa 890.000 persone che, a causa del conflitto e dell’insicurezza alimentare stagionale, soffrono la fame. Di questi, 165.000 sono bambini sotto i cinque anni e donne incinte e che allattano. Questa donazione sta consentendo al WFP di acquistare circa 4.000 tonnellate di cereali, 500 tonnellate di fagioli, 800 tonnellate di olio e 1.000 tonnellate di speciali alimenti nutritivi (CSB++).
La Commissione Europea ha, inoltre, donato 5,4 milioni di dollari a sostegno del Servizio Aereo Umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS) e del cluster logistico, gestiti entrambi dal WFP e messi a disposizione della comunità umanitaria al fine di poter raggiungere le persone bisognose.
“Questo è un supporto vitale ai nostri continui sforzi nel rispondere alla fame che, quest’anno, ha raggiunto in Sud Sudan un livello senza precedenti”, ha dichiarato Joyce Luma, Rappresentante e Direttrice WFP in Sud Sudan. “Il paese ha bisogno di un sostegno internazionale continuo che, associato a un accesso senza impedimenti alla popolazione, contribuirà ad evitare l’ulteriore espandersi di una catastrofe già dilagante”.
Il Sud Sudan sta assistendo ai peggiori livelli di insicurezza alimentare mai vissuti dall’indipendenza, con quasi 5,5 milioni di persone che soffrono la fame. Nel febbraio 2017, lo stato di carestia è stata dichiarato in alcune aree dell’ex stato di Unity, nelle contee di Leer e Mayendit, con 100.000 persone colpite. Tuttavia, l’adeguatezza e la tempestività dell’assistenza umanitaria fornita negli ultimi mesi ha avuto un impatto positivo e la sicurezza alimentare in queste aree sembra essere migliorata.
La sicurezza alimentare nel resto dello stato, in particolare in alcune aree del Bahr el Ghazal settentrionale e occidentale, Upper Nile e Jonglei, è invece ulteriormente peggiorata a causa dei flussi continui di sfollati. In alcune zone i tassi di malnutrizione acuta hanno già raggiunto livelli allarmanti. Questa situazione si aggraverà maggiormente durante la stagione di magra, quando le famiglie avranno esaurito le riserve alimentari dell’ultimo raccolto.
“Siamo estremamente grati per il generoso contributo della Commissione europea, che ha permesso di rispondere alle esigenze delle persone più vulnerabili del Sud Sudan“, ha aggiunto Luma.
Nel 2016 il contributo di 22,6 milioni di dollari della Commissione europea permise al WFP di fornire assistenza alimentare a 300.000 sfollati, ospiti nei siti di Protezione dei Civili (PoC) delle Nazioni Unite e in altre località delle aree colpite dai conflitti, oltre che alle popolazioni locali fiaccate da tre anni di conflitto e da prolungati periodi di mancanza di cibo nel paese. In aggiunta, 84.000 bambini piccoli e 35.000 madri incinte e che allattano hanno ricevuto alimenti nutritivi specializzati e un ulteriore contributo di 5 milioni di dollari della Commissione europea venne destinato al Servizio Aereo Umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS) e al cluster logistico.
Dall’inizio di quest’anno, il WFP ha fornito assistenza alimentare e nutrizionale a 2,8 milioni di persone in Sud Sudan e prevede di raggiungerne 4,1 milioni entro la fine dell’anno.
Il sostegno di donatori come: Commissione europea, Australia, Brasile, Canada, Cina, Danimarca, Isole Faroe, Finlandia, Germania, Giappone, Lituania, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera e quello dei donatori privati, è stato di vitale importanza per la risposta finora fornita. Tuttavia, servono ancora urgentemente 139 milioni di dollari al WFP per le proprie operazioni nei prossimi sei mesi.