È stato presentato presso l’Azienda sperimentale di Santa Paolina del Cnr a Follonica (Grosseto) il progetto ‘Life Resilience’, finanziato dalla Comunità europea sui bandi Life ‘Adattamento ai cambiamenti climatici’. Il progetto, guidato dall’impresa spagnola Galpagro insieme all’Università di Cordoba, altre imprese e associazioni di produttori agricoli europei, ha come unici partner italiani l’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ivalsa) per la parte scientifica e l’azienda privata ‘La Traversagna’ del gruppo Salov.
“Lo scopo principale del progetto è quello di preparare in qualche modo gli impianti olivicoli ad affrontare e se possibile contrastare la rapida diffusione del batterio Xylella fastidiosa che vive e si riproduce all’interno dei vasi xilematici delle piante compromettendo fino alla morte la vitalità degli olivi”, spiega Claudio Cantini, referente scientifico del progetto per Ivalsa. “Questa nuova malattia si diffonde in maniera velocissima e diversi focolai sono già stati individuati in varie parti del bacino mediterraneo. La sua pericolosità è tale da poter cambiare per sempre l’aspetto del nostro ambiente agrario e danneggiare irreversibilmente la produzione olivicola europea. Occorre quindi attrezzarsi per affrontare la penetrazione del batterio nelle zone olivicole ancora indenni”.
Il metodo che verrà utilizzato si basa sul principio di resilienza, ovvero sulla capacità del sistema agroambientale di resistere al cambiamento, rafforzando le proprie difese. A questo scopo saranno utilizzate alcune pratiche agronomiche per la gestione del suolo e dell’entomofauna e verranno eseguiti trattamenti con prodotti in grado di potenziare i meccanismi di difesa naturale delle piante. “Il contrasto alla Xylella fastidiosa non può seguire una ricetta unica, occorre agire su un complesso di fattori integrando tutte le conoscenze in merito al patogeno, alla pianta e ai possibili vettori, agendo in modo diversificato nei diversi ambienti di coltivazione”, continua Cantini.
“‘Life Resilience’, con azioni coordinate tra Spagna, Portogallo e Italia proverà a fare tutto questo: individuare varie zone nelle quali far partire un’attività pilota, agire sul monitoraggio e sul contrasto, fornire metodologie applicative da seguire a livello pratico, divulgare le informazioni agli imprenditori agricoli e alle associazioni di categoria”. Nel corso delle attività, che inizieranno a luglio 2018 e si concluderanno a dicembre 2021, verranno utilizzate e messe in pratica tutte le informazioni scientifiche provenienti dai progetti di ricerca europei già finanziati sul programma Horizon 2020.
Durante l’evento di presentazione del progetto sono state rese note le attività già svolte in Regione Toscana da parte del Servizio Fitosanitario Regionale, mentre una panoramica sullo stato dell’arte e sulle ultime ricerche in tema Xylella sono state fornite dallo stesso Claudio Cantini di Ivalsa insieme ad Anita Nencioni dell’Università di Firenze.