Dall’inizio della pandemia il volume di affari dell’e-commerce del vino è triplicato e questo fenomeno si è allargato a macchia d’olio conquistando fette sempre più importanti di consumatori.
Gli ultimi due anni hanno segnato la svolta per il mercato del vino online. Da fenomeno di nicchia limitato solo a certi appassionati o collezionisti a caccia di una bottiglia particolarmente pregiata introvabile presso la grande distribuzione, l’acquisto di vino online è diventato oggi un’abitudine di massa, che riguarda ormai la maggior parte degli italiani. Almeno un consumatore su due ha acquistato vino online negli ultimi due anni, per le ragioni più svariate: dalla ricerca di un regalo speciale per un amico appassionato di vini, alla necessità di acquistare vino per il consumo quotidiano o per una serata speciale, sino alla ricerca di bottiglie da collezione.
Si tratta in ogni caso di un fenomeno globale e non limitato solo al nostro paese. A livello mondiale infatti l’e-commerce è passato da rappresentare appena il 2% delle vendite totali di vino nel 2018, al 4% dell’anno scorso e si prevede che raggiungerà il 6% nel giro di un altro paio di anni. Bisogna tenere conto che in certi mercati questa quota supera abbondantemente la doppia cifra, come nel caso di Cina, Stati Uniti e Germania. È una questione di abitudine all’acquisto online e da questo punto di vista gli italiani si stanno mettendo al passo con i tempi. Se il 2020 è stato l’anno della rivoluzione, quando l’e-commerce del vino in Italia ha fatto registrare un +132,8% di vendite rispetto al 2019, nel 2021 la tendenza alla forte crescita si è consolidata con un eccellente +60% rispetto al già eccezionale anno precedente.
Le previsioni sono rosee anche per il 2022, anno in cui il mercato del vino italiano in generale dovrebbe far registrare una crescita del 4,6% in quanto a fatturato, dopo l’ottimo +14,2% del 2021 che ha permesso di riprendersi in parte dal duro colpo subito a causa del lockdown del 2020. La crescita del settore vino sarà trainata in particolare dalle bollicine, come Prosecco, Trentodoc e Franciacorta.
I portali specializzati come le enoteche online concentrano oltre il 90% di questo giro d’affari che per molti player sta generando fatturati importanti, tra i 10 ed i 30 milioni di euro. Il prossimo passo per molti portali è quello di allargare lo sguardo puntando anche verso il mercato estero per non limitarsi ai consumatori nostrani. Tra le enoteche online che hanno fatto registrare la crescita più importante troviamo DiemmeVini, mentre rimane ancora minoritario il volume di vendite delle piattaforme generiche stile Amazon. Gli appassionati preferiscono infatti rivolgersi agli specialisti per trovare l’offerta migliore. Interessante anche notare come i grandi gruppi del settore, vedi Campari, abbiano deciso di investire acquisendo quote importanti in diverse start-up del vino che in questo modo stanno rafforzando la loro struttura e soprattutto il loro magazzino, fulcro attorno cui ruota tutto il business dell’e-commerce.
Il nuovo trend è però già dietro l’angolo. Stiamo parlando degli alcolici “ready to drink” che secondo gli analisti dell’Istituto di ricerca londinese ISWR potrebbero rubare quote di mercato importanti al vino nei prossimi anni e che vedono proprio nell’e-commerce la loro fonte principale di ingressi. Le cantine dovranno dunque guardarsi le spalle mentre per le enoteche online sarà più facile adattarsi alla prossima rivoluzione ed includere nel loro catalogo questi nuovi prodotti.