Con un aumento del 10% delle vendite al dettaglio nel 2018 gli alimenti biologici sono le vere star del carrello grazie ad una crescita della domanda ininterrotta da oltre un decennio. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al rapporto della Commissione europea sull’agricoltura biologica e, per la prima volta, le importazioni in Ue, sulla base dei dati Nielsen (1 semestre 2018/ 1 semestre 2017).
Consumo alimenti biologici tra grande distribuzione e fattorie
Se a livello comunitario le vendite al dettaglio sono state pari a 34,3 miliardi, la svolta salutistica degli italiani a tavola ha fatto crescere a livello nazionale il fatturato del settore che ha superato i 5 miliardi di euro nell’ultimo anno, dei quali oltre 2 miliardi grazie alle esportazioni, secondo la Coldiretti.
E tra i canali di acquisto accanto alla grande distribuzione ed ai negozi specializzati particolarmente dinamici – precisa la Coldiretti – sono stati gli acquisti diretti dai produttori nelle fattorie, negli agriturismi e nei mercati contadini, come la rete degli agricoltori di Campagna Amica in testa. Lo dimostra il fatto che sono ben 2879 le aziende agricole che vendono direttamente prodotti biologici con un aumento del 187% negli ultimi 15 anni mentre sono 238 i mercati bio, in aumento del 222% nello stesso periodo, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Biobank.
La crescita della domanda – sottolinea la Coldiretti – ha spinto l’aumento delle produzioni con l’Italia che è leader europeo nel numero di imprese che coltivano biologico con 64.210 imprese su 1.795.650 ettari secondo l’ultima rilevazione disponibile. Ma a soddisfare la domanda nazionale – precisa la Coldiretti – ci sono anche le importazioni di circa 150 milioni di chili di prodotti biologici che arrivano da Paesi fuori dell’Unione Europea come Africa ed America latina ma soprattutto per ben 1/3 dall’Asia ed in particolare dalla Cina che è ai vertici mondiali dell’insicurezza alimentare.
Consumo alimenti biologici: i prodotti stranieri
Su un totale di 3626 allarmi alimentari che si sono verificati in Europa ben 308 hanno riguardato prodotti provenienti dalla Cina che si classifica al secondo posto dopo la Turchia secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Rasff. Il fatto che il numero di importatori di prodotti bio in Italia si sia moltiplicato suscita dunque un evidente allarme ed è quindi necessario che – sottolinea la Coldiretti – l’ingresso di prodotti biologici stranieri sia subordinato non solo a verifiche documentali, ma anche a ispezioni fisiche e controlli analitici.
In questo contesto è importante il fatto che grazie alla Coldiretti sia caduto il segreto di Stato sui cibi stranieri che arrivano in Italia e sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero con storico pronunciamento del Consiglio di Stato del 6 marzo 2019 sull’accesso ai dati dei flussi commerciali provenienti dall’estero detenuti dal Ministero della Salute e fino ad ora preclusi per ragioni pretestuose.