Per Confcommercio nessuna debacle ma famiglie molto prudenti nelle spese delle festivitÃ
Nessun crollo delle vendite e consumi in linea con la debolezza della domanda interna, con le famiglie prudenti e attente alla tradizione. E’ quanto sottolinea la Confcommercio dopo un primo monitoraggio effettuato tramite il sistema di rilevazione delle Federazioni aderenti sui consumi di Natale e Capodanno. Per quanto riguarda la ristorazione, emerge che non si è rinunciato a festeggiare al ristorante il Natale e il Capodanno. Cinque milioni di italiani (circa il 2,5% in piu’ rispetto al 2009) hanno pranzato a Natale nei 60 mila ristoranti aperti da Nord a Sud della Penisola per una spesa complessiva pari a 217 milioni di euro (il 4% in più rispetto allo scorso anno). Questi incrementi sono dovuti anche ad alcune misure anticrisi adottate dalle imprese della ristorazione come prezzi contenuti, formule “tutto incluso”, nuovi servizi (es. menu per bambini, formule di intrattenimento, ecc.), rilancio dei piatti della tradizione. In leggero recupero i consumi di abbigliamento quest’anno, soprattutto nel secondo semestre del 2010, anche se non ancora sufficientemente significativi. In particolare, gli acquisti per le festività sono stati all’insegna del risparmio: sono stati, infatti, privilegiati gli accessori di abbigliamento, i “piccoli pezzi” – regali tipicamente natalizi – mentre per la vendita dei capi spalla una spinta importante dovrebbe arrivare dall’avvio dei saldi. Le famiglie hanno voluto rispettare le tradizioni legate al particolare periodo, sia mantenendo vivo il rito del pranzo in casa che cercando di offrire regali alle persone care, aiutate in questo dalle forti politiche promozionali pianificate dalle aziende, nel 2010 ancora più presenti rispetto agli anni passati. Riuniti intorno alla tavola gli italiani hanno privilegiato i prodotti di gastronomia, quelli regionali e tipici e in generale il prodotto “made in Italy”.