La mostra “Confluenze. Letizia Fornasieri”, ospitata all’Acquario civico di Milano dal 25 marzo al 26 aprile, è dedicata al mondo dei paesaggi acquatici della Lombardia, alla flora e alla fauna tipiche di questi ambienti; un corpus di opere in gran parte inedite che danno seguito al percorso pittorico dell’artista da sempre attenta al tema della natura e della campagna italiana.
La rassegna, promossa dal Comune di Milano – Cultura, dall’Acquario e Civica Stazione Idrobiologica, a cura di Marina Mojana, rientra nel palinsesto “I talenti delle donne”, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dedicato all’universo delle donne, focalizzando l’attenzione di un intero anno – il 2020 – sulle loro opere, le loro priorità, le loro capacità.
“I talenti delle donne” vuole fare conoscere al grande pubblico quanto, nel passato e nel presente – spesso in condizioni non favorevoli – le donne siano state e siano artefici di espressività artistiche originali e, insieme, di istanze sociali di mutamento. Si vuole in tal modo rendere visibili i contributi che le donne nel corso del tempo hanno offerto e offrono in tutte le aree della vita collettiva, a partire da quella culturale ma anche in ambito scientifico e imprenditoriale, al progresso dell’umanità. L’obiettivo è non solo produrre nuovi livelli di consapevolezza sul ruolo delle figure femminili nella vita sociale ma anche aiutare concretamente a perseguire quel principio di equità e di pari opportunità che, dalla nostra Costituzione, deve potersi trasferire nelle rappresentazioni e culture quotidiane.
Oltre trenta opere a olio su tela, per la maggior parte create ad hoc tra il 2019 e il 2020, entrano a far parte di “Confluenze”, un ciclo iniziato da Letizia Fornasieri nel 2015 con una grande esposizione al Museo Diocesano di Milano sul paesaggio rurale senese e proseguito con la mostra personale alla Galleria Rubin, “Sentieri d’acqua”, dedicato ai canali e agli specchi d’acqua dell’area cremonese e pavese.
L’artista, autrice di celebri visioni metropolitane, di icone dell’abitare quotidiano sia esterno che interno, è una sensibilità di spicco nel panorama artistico, che rimette sotto i nostri occhi con la forza femminile nella sua libertà controcorrente, realtà esistenti che “non vediamo”.
Fornasieri è da sempre un’attenta osservatrice della realtà e rivolge il suo sguardo verso il mondo, trasfigurandolo con uno stile che si nutre dell’esperienza pittorica ottenuta sia in studio sia immergendosi nella natura. L’artista per questa mostra opera in un mondo intermedio, tra acqua e terra dove si avverte quella sensibilità lombarda che attraversa da secoli il nostro sentire e la nostra cultura, il cui emblema è Leonardo da Vinci. Oggi l’attenzione per la natura è molto viva e presente anche nelle periferie delle città e sentita da poeti quali Milo De Angelis e Maurizio Cucchi che ci parlano delle rogge e degli ambienti campestri fra le tangenziali. È a questo mondo che Letizia Fornasieri si riferisce esprimendosi con colori che danno forma intuita o precisa alla presenza di tale contesto.
Quest’ultima rassegna è stata accompagnata da soggiorni prolungati nei luoghi osservati, da viaggi finalizzati a documentarsi ma anche a comprendere come la vita dell’uomo e i suoi bisogni abbiano un impatto sul paesaggio naturale che può arrivare a caratterizzarlo in modo sublime: le colline senesi, e le pianure acquitrinose di Rivolta d’Adda, sono un esempio perfetto di come possa realizzarsi un armonioso equilibrio tra l’azione della natura e quella dell’uomo.
Col tempo matura nell’artista la consapevolezza che i canali, oltre a essere funzionali al lavoro agricolo, disegnano un ordine nella campagna e nella vita dell’uomo, scandiscono il tempo delle giornate, dei mesi e degli anni; nelle cascine e nelle aziende agricole continua un’attenzione alle piante e ai fiori puramente decorativi, che va oltre al lavoro e diventa espressione di un bisogno di bellezza che valorizza anche gli angoli più dimenticati e nascosti.
In occasione della mostra l’artista porta alla luce nuovi elementi fino ad oggi difficilmente visibili, e approfondisce ambienti e soggetti già esplorati a distanza. L’esposizione diventa occasione di incontro tra il percorso artistico di Letizia Fornasieri e la vocazione dell’Acquario Civico, istituzione molto vicina alla fauna ittica del territorio e alla flora dei paesaggi “umidi” lombardi infatti, le tele in mostra, ritraggono rogge, pesci rossi, angoli di giardino, piante acquatiche lombarde, ninfee, anatre e oche.
Parallelamente allo sviluppo dei temi, questi ultimi lavori mostrano un’accresciuta sensibilità compositiva, un’accentuata esattezza della gamma dei colori e nella morbidezza dei passaggi di tonalità dovuti anche a un moderato e sapiente uso della tecnologia, infatti alcune opere, in fase preparatoria, sono state disegnate ed elaborate su iPad. Una testimonianza di come l’attività dell’artista contemporaneo, pur legata a tecniche tradizionali, quali l’olio, sia in continua evoluzione per narrare l’infinita bellezza della natura.
In mostra è presente un catalogo con saggio critico di Marina Mojana e riproduzioni delle opere esposte.