Conflitto Israele e Palestina. L’Onu denuncia “la crescente risposta militare” da parte di Israele nella Cisgiordania occupata, affermando che queste operazioni “violano il diritto internazionale” e pongono “il rischio di peggiorare una situazione già esplosiva“.
Dunque, anche l’Onu come le organizzazioni umanitarie alla fine gettano la spugna in Palestina aprendo la visuale reale sullo scenario di quello che non è più un conflitto vero (se mai lo è stato) ma un orrore continuo e costante.
L’Ufficio dei diritti umani dell’Onu, guidato da Volker Turk, sottolinea infatti che “gli scontri tra le forze di sicurezza israeliane e i palestinesi armati in Cisgiordania con costituiscono un conflitto armato secondo il diritto umanitario, per cui l’uso della forza in Cisgiordania deve rispettare le norme dei diritti umanitari e gli standard applicabili alle operazioni di sicurezza“.
“Il ricorso a caccia ed altre armi e tattiche militari da parte delle forze israeliane violano questi standard e portano ad esecuzioni extragiudiziarie ed altri assassinii, come alla distruzione di abitazioni ed altre infrastrutture palestinesi” (AdnKronos).
Il conflitto infinito non accenna, dunque a trovare un freno e nessuno sembra neppure intenzionato a cercare di costruire un tavolo di pace vero che porti al ritrovamento del senso civile della convivenza e, soprattutto, al senso di umanità delle proprie azioni.
Foto da Depositphotos