Sono almeno 6.500 i bambini rimasti uccisi o feriti dai bombardamenti nel conflitto in Yemen e più di 19 mila radi aerei hanno colpito scuole e ospedali. Per tenere alta l’attenzione sul conflitto in Yemen e sulle sue terribili conseguenze sulla vita e sul futuro dei bambini, Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare la vita dei bambini a rischio e garantire loro un futuro – ha lanciato, nell’ambito della campagna “Stop alla guerra sui bambini”, una petizione on line per chiedere all’Italia di fermare la vendita di tutte le tipologie di armi italiane usate contro i bambini in Yemen. Una petizione che è già stata firmata da più di 103.000 persone e alla quale continuiamo a chiedere di aderire al sito https://www.savethechildren.
“Accogliamo con favore la notizia dell’approvazione, da parte della Camera, della mozione per chiedere la sospensione delle esportazioni di bombe d’aereo e missili italiani verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti e che possono essere utilizzati nella terribile guerra in corso in Yemen. Un primo passo importante al quale però ora il Governo è chiamato a dare seguito immediato, impegnandosi concretamente perché nessun armamento, e non solo bombe d’aereo e missili, prodotto nel nostro Paese venga più utilizzato contro civili inermi e bambini vulnerabili vittime del conflitto in Yemen”, ha dichiarato Filippo Ungaro, Direttore Comunicazione e Campagne di Save the Children.
“La mozione approvata oggi va nella giusta direzione ed è positivo che richiami il governo italiano ad esercitare un ruolo importante, anche in sede europea, in vista della possibile adozione di un embargo da parte dell’Ue contro la vendita di armamenti ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Tuttavia, apprendiamo con rammarico che il testo approvato non contenga alcun riferimento a impegni diretti e concreti a sostegno dei processi di riconversione produttiva dell’industria militare, come invece previsto nella legge 185/1990”, ha proseguito Ungaro.
“I bambini dello Yemen non possono più attendere oltre e non possono più continuare a subire sulla propria pelle il prezzo di un conflitto del quale non hanno alcuna responsabilità. La risoluzione di questa guerra non può certamente essere soltanto nelle mani dell’Italia, ma è fondamentale che il nostro Paese non si renda in alcun modo complice delle gravi violazioni dei diritti dei minori e, da parte nostra, continueremo a fare tutto il possibile per mantenere i riflettori accesi su quanto accade in Yemen e a monitorare le misure che prenderà il nostro governo”, ha concluso Filippo Ungaro.