Condominio green: possiamo rendere il contesto in cui viviamo più aderente alle scelte sostenibili che compiamo. Se l’auto elettrica è una di queste è chiaro che non basta incentivare il mercato. C’è bisogno di una serie di infrastrutture che rendano possibile mantenere la scelta nel tempo. Ad esempio, al momento, su tutto il territorio nazionale ci sono poco più di 30.000 colonnine di ricarica per le auto. Un numero che non soddisfa le esigenze attuali figuriamoci quelle future. Considerando che l’80 % delle ricariche si effettua a casa o sul posto di lavoro allora perché non prevedere l’installazione di colonnine di ricarica condominiali? Wallbox, azienda operante nel settore delle ricariche per veicoli elettrici, ha stilato una guida per creare delle stazioni di ricarica all’interno dei condomini. Il Regional Manager Italy di Wallbox, Alex Corazzari, ci ha illustrato i punti salienti.
Alex Corazzari, che iter burocratico bisogna seguire, tra istituzioni locali e condominio, per installare le colonnine di ricarica all’interno del proprio condominio?
In Italia, bisogna ottenere l’autorizzazione all’installazione della ricarica da parte dell’amministratore del condominio prima di procedere con il montaggio. E’ necessario, inoltre, accertare se l’edificio è soggetto o meno a CPI (certificazione antincendio). In questo modo si può valutare la necessità, o meno, di un progetto elettrico per l’installazione della stazione di ricarica.
Prendiamo ad esempio un condominio con 20 appartamenti e 15 auto elettriche: quante colonnine bisogna installare per soddisfare il loro fabbisogno e al tempo stesso gestire al meglio gli spazi disponibili?
Innanzitutto, bisogna valutare la tipologia di colonnine che vengono installate per alimentare la carica delle nostro auto elettriche. Wallbox, ad esempio, offre delle pratiche alternative intelligenti come: Pulsar Plus, Commander 2 e Copper SB, ottime soluzioni in un contesto condominiale perché compatibili con qualsiasi veicolo elettrico presente sul mercato. Entrambi i dispositivi si caratterizzano inoltre per la funzione power sharing che ottimizza e uniforma la potenza fra tutti i punti di ricarica collegati, senza superare la potenza contrattuale.
In ogni caso, ENEA ha imposto un numero massimo di colonnine installabili nelle parti comuni di un condominio, che non può superare la totalità delle unità immobiliari presenti nello stesso.
Sono contemplati vantaggi fiscali per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica all’interno dei condomini?
Il 5 agosto 2022 è stato annunciato, tra gli altri, il Bonus Colonnine Elettriche. Si tratta di un nuovo incentivo pari all’80% del prezzo di acquisto e installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica, nel limite massimo di 1.500 euro per richiedente e di 8.000 euro nel caso le colonnine vengano installate nelle parti comuni di condomini. A questo proposito, il 4 ottobre 2022 sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i decreti attuativi, per cui la situazione sembra essersi sbloccata a favore della mobilità sostenibile e dell’intero settore Automotive.
Come si ripartisce, da un punto di vista condominiale, la spesa per l’installazione delle colonnine e per il consumo di energia?
Se il cliente decide di installare una propria stazione di ricarica, i costi sono interamente a suo carico. Mentre per quanto riguarda il consumo di energia, esistono due possibilità:
- Se la stazione di ricarica è collegata direttamente alla scatola dei fusibili principale del cliente, quest’ultimo vedrà e pagherà il consumo energetico della stazione di ricarica direttamente sulla sua bolletta.
- Se la stazione di ricarica è collegata alla scatola dei fusibili principale dell’intero condominio, il consumo può essere facilmente monitorato attraverso l’App MyWallbox. Quest’ultima consente di controllare, programmare e calcolare lo stato di ricarica, in questo modo rende più semplice la suddivisione dei costi tra gli utenti.
In copertina foto di Goran Horvat da Pixabay