L’appuntamento, a cura di Ivett Zahorján e Barbora Dusikova, ha avuto come obiettivo il dialogo interculturale tra emergenti designer provenienti dall’Ungheria, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e il pubblico italiano.
Regina della serata è stata la moda, grazie alla quale il pubblico italiano ha avuto l’opportunità di conoscere nuove tendenze nell’ambito del fashion oltre confine grazie alle collezioni dei designer Odivi, Dori Tomcsanyi, Musa ed Ewa GoÅ‚aszewska.
Prima dell’inizio della sfilata, nello splendido Palazzo Falconieri sede dell’Accademia d’Ungheria, abbiamo intervistato EWA GOÅASZEWSKA una giovane designer polacca che si è distinta per la sua collezione MULTIPLICATION, premiata da whiteMAD Magazine come la migliore collezione Diploma MKSPU 2017. Multiplication è una collezione di abbigliamento femminile ispirata all’arte digitale del computer che guarda alle opere di Frieder Nake, un matematico e artista tedesco considerato uno dei padri fondatori di questa tecnica. Il concetto e la forma delle sagome progettate sono strettamente correlati alla matematica e all’estetica che si riflettono nel design, nei dettagli e nei colori. L’obiettivo principale della collezione è quello di attirare l’attenzione sugli aspetti espressivi e visivi dell’arte e di collegare la precisione geometrica a forme innovative di abiti.
Ewa ci dedica qualche minuto e ne approfittiamo per farci raccontare, con l’aiuto di Magda WidÅ‚ak Avolio dell’Istituto Polacco di Roma, com’è iniziato il suo percorso nella moda e quali sono i progetti futuri.
Sei un’artista esordiente ma molto talentuosa. Relativamente al tuo futuro, dopo questa esperienza pensi di continuare a lavorare per affermarti direttamente nel mercato internazionale oppure preferisci continuare le tue esperienze in Polonia?
Per il mio futuro vorrei sicuramente avvicinarmi al mercato internazionale però prima penso che mi concentrerò sulla Polonia perché la Polonia per quanto riguarda la moda non convenzionale è un mercato difficile. Sì, sono decisa a sperimentare lì per il momento.
Con la tua collezione e il tuo modo di concepire la moda, aspiri a portare il fashion polacco in Italia oppure le tue creazioni sono lontane dalla moda polacca e magari più vicine a quella europea ma con un tocco personale?
La mia concezione, il modo in cui percepisco la moda si potrebbe considerare senza paese, tuttavia mi sento comunque molto più vicina alla moda che si realizza in Polonia. Sicuramente in futuro vorrei concentrarmi e avvicinarmi ai mercati internazionali ma so che al momento per me è un mercato molto difficile, anche per la mia giovane età, sono una designer esordiente.
La moda italiana è una delle più rinomate nel mondo e il pubblico italiano difficilmente si fa catturare da creazioni straniere. Come pensi di attirare il pubblico italiano? Su cosa puntano le tue creazioni?
Ciò su cui mi concentro progettando i miei abiti (questa è stata la mia prima collezione), è innanzitutto realizzare una moda che si possa usare tutti i giorni ma che non sia una moda standardizzata. Con i miei abiti si può uscire per strada ma la mia moda è anche abbastanza di avanguardia. Inoltre vorrei sottolineare che tengo molto ai dettagli fatti a mano e ai colori che rendo armoniosi tra di loro come vedrete a breve nella sfilata. Infine cerco di creare anche delle forme che siano belle visivamente sia quando si è immobili sia quando ci si muove perché gli abiti che realizzo li concepisco anche per accompagnare e avvolgere i movimenti del corpo.
Dove trovi la tua fonte di ispirazione? Nell’arte? Nella natura o nella moda di altri popoli?
Nel progettare, la cosa più importante per me è proprio l’ispirazione. Nel creare le mie collezioni prendo ispirazione innanzitutto dall’arte e dalla natura. La collezione che verrà presentata oggi è ispirata soprattutto all’arte digitale.
articolo presente in www.sguardoadest.it