Il Consiglio ECOFIN nel corso della sua ultima riunione ha approvato le conclusioni inerenti agli esami approfonditi 2021 nell’ambito delle procedure per gli squilibri macroeconomici.
Il Consiglio ECOFIN rammenta
Nel 2020 l’UE è stata colpita da una grave recessione economica e ha subito le conseguenze socioeconomiche senza precedenti della pandemia di COVID-19. Dalla primavera del 2021 l’attività economica è in ripresa, con il graduale allentamento delle misure di contenimento e l’avanzamento della vaccinazione, anche se l’incertezza rimane elevata.
Sottolinea
L’importanza di coordinare in modo stretto e continuo le politiche economiche dell’UE, anche mediante l’individuazione, la prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici che ostacolano il corretto funzionamento delle economie degli Stati membri, dell’Unione economica e monetaria o dell’intera economia dell’Unione europea. ACCOGLIE CON FAVORE la pubblicazione degli esami approfonditi 2021 nell’ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici.
Condivide
La valutazione della Commissione secondo cui la crisi COVID-19 non ha modificato in modo sostanziale la natura degli squilibri degli Stati membri, anche se ha comportato una battuta d’arresto nella riduzione degli squilibri precedentemente osservata, con la possibilità di un aumento dei rischi per la stabilità macroeconomica. In risposta alla crisi, le strategie politiche dell’ultimo anno hanno contribuito all’indebitamento, ma dovrebbero sostenere l’aggiustamento a medio termine. Il debito pubblico è aumentato considerevolmente a causa delle necessarie misure di sostegno pubblico volte ad attenuare l’impatto dello shock, aggravando il rapporto debito/PIL già elevato in diversi Stati membri prima della crisi COVID-19.
Il debito privato (in particolare delle imprese) è aumentato per far fronte alla diminuzione delle entrate dovuta ai periodi di confinamento; eventuali difficoltà nei rimborsi possono comportare un aumento dei crediti deteriorati, una volta soppresse gradualmente le misure di sostegno. I disavanzi delle partite correnti sono rimasti sostanzialmente stabili, ad eccezione degli Stati membri che hanno risentito maggiormente del calo del turismo dall’estero; in alcuni Stati membri persistono forti avanzi delle partite correnti, potenzialmente con rilevanza transfrontaliera. I prezzi delle abitazioni sono rimasti elevati in alcuni Stati membri con un rischio più elevato di sopravvalutazione. Nel contempo, la moderazione della crescita salariale ha ridotto le pressioni sulla competitività di costo durante la crisi COVID-19.
Prende Atto
Della persistente difficoltà di valutare appieno le conseguenze della crisi, compresi i suoi effetti strutturali. RICONOSCE che la crisi COVID-19 ha colpito duramente un’ampia gamma di settori, le catene globali del valore e molte regioni dell’UE. CONSTATA le opportunità e le sfide delle transizioni verde e digitale, compresi i possibili effetti correlati a livello regionale, che potrebbero incidere sugli squilibri macroeconomici. CHIEDE un attento monitoraggio degli squilibri esistenti e degli eventuali nuovi squilibri emergenti, insieme a una distinzione tra fattori ciclici e strutturali.
Concorda
Sul fatto, confermato dalla Commissione, che 12 Stati membri analizzati negli esami approfonditi (Germania, Francia, Irlanda, Spagna, Grecia, Croazia, Italia, Cipro, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Svezia) presentano squilibri macroeconomici di genere e gravità diversi nel quadro della procedura per gli squilibri macroeconomici. CONCORDA sul fatto che tre Stati membri (Grecia, Italia e Cipro) presentano squilibri eccessivi.
Ritiene
Che gli esami approfonditi dell’ECOFIN presentino un’analisi completa e di elevata qualità della situazione del paese per ciascuno Stato membro oggetto dell’esame. CONSTATA che gli strumenti analitici pertinenti, integrati da un’analisi qualitativa sostanziale, sono stati applicati alla luce delle sfide specifiche cui è confrontata ciascuna economia. ACCOGLIE CON FAVORE la crescente importanza attribuita a un’analisi prospettica nel contesto delle attuali forti incertezze. SOTTOLINEA che la valutazione degli effetti di ricaduta su scala transnazionale continua a rivestire grande importanza.
Prende Atto
Del fatto che la valutazione contenuta negli esami approfonditi è stata effettuata prima del completamento dei piani per la ripresa e la resilienza. CONVIENE sul fatto che un’attuazione rapida, completa ed efficace del dispositivo per la ripresa e la resilienza offre l’opportunità di ridurre gli squilibri macroeconomici esistenti, in quanto sosterrà riforme e investimenti che affrontano le sfide strutturali individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese nei cicli 2019 e 2020 del semestre europeo. SOTTOLINEA che l’attuazione piena, efficace e tempestiva dei piani per la ripresa e la resilienza rafforzerebbe una crescita potenziale più elevata, aumenterebbe la resilienza economica e sosterrebbe una marcata ripresa economica.
Sottolinea
Che la procedura dell’ECOFIN per gli squilibri macroeconomici è centrale nell’ambito del semestre europeo. INVITA a proseguire l’attuazione della procedura per gli squilibri macroeconomici, in particolare mantenendo un esame periodico degli sviluppi, anche nell’ambito di un monitoraggio specifico, ed esaminando i rischi potenziali e i nuovi rischi emergenti.
Ribadisce
Che la procedura per gli squilibri macroeconomici dovrebbe essere sfruttata appieno e in modo trasparente e coerente, garantendo la titolarità della procedura da parte degli Stati membri, anche con l’attivazione della procedura per gli squilibri eccessivi qualora opportuno. PRENDE ATTO del fatto che, nelle attuali circostanze, la Commissione non ha ritenuto opportuno avviare la procedura per gli squilibri eccessivi. RIBADISCE che, ogniqualvolta concluda che uno Stato membro presenta squilibri eccessivi ma non propone al Consiglio l’avvio della procedura per gli squilibri eccessivi, la Commissione dovrebbe spiegarne i motivi in modo chiaro e pubblico. RICORDA che il Consiglio ECOFIN discuterà della procedura per gli squilibri macroeconomici nell’ambito del riesame della governance economica.