La Vlora era un nave mercantile che forse aveva attraccato nei porti italiani tante altre volte ma quando arrivò nel porto di Bari trent’anni fa era destinata a diventare l’incarnazione di un momento storico ed essere essa stessa spartiacque creando un prima e un dopo di se.
L’immagine che resta scolpita nella memoria di chiunque abbia visto anche una sola immagine di quella nave che arrivava in port è la straripante ‘massa umana’ che fuoriusciva da ogni pertugio della nave stessa facendole assumere un aspetto surreale.
Invece, era tutta realtà un carico umano veniva traghettato dalle coste albanesi a quelle italiane e non di gente particolare o vittime di chissà quale traffico iperuranico ma di gente comune che cercava una nuova possibilità di vita.
Ventimila persone, ventimila migranti. Mai si era vista una tale massa di persone arrivare tutte insieme in un porto del belpaese ma, forse, da nessun’altra parte nel mediterraneo.
Certo la memoria dei bastimenti che partivano dall’Italia per l’America nel secolo scorso dovette balenare a qualcuno in un cantuccio della memoria ma, per quanto la similitudine potesse calzare, quello che ci si trovava davanti agli occhi era uno ‘spettacolo’ che andava al di là di ogni più fervida immaginazione fantascientifica.
Vlora: arrivarono in ventimila
”Lo sbarco di 20mila albanesi ha dimostrato al mondo intero la tragedia, il dolore e le sofferenze di un popolo isolato da decenni”
Ilir Meta – Presidente Albania – Adn Kronos
Migranti economici li chiameranno, probabilmente questa definizione venne coniata proprio per questa gente che non fuggiva e non era perseguitata politicamente ma che dalla disgregazione del proprio Stato non riusciva a vedere un futuro certo per se e per la propria famiglia.
In Albania si è vissuto quel passaggio storico come un “male necessario” in quel momento e, a più riprese si è dato atto alla popolazione italiana, a quella barese nello specifico, di essere stata un modello di accoglienza e d’integrazione.
Certo, a parlare oggi di migranti in Italia e riguardare a quel momento c’è da chiedersi cosa sia successo, cosa è andato storto visto che il tema è diventato così divisivo da far sì che interi movimenti politici vivono solo con questo tema nel loro carniere e lo ritirano fuori sia che c’entri sia che non c’entri nulla.
Vlora: ci sono migranti e migranti?
L’Italia è divenuta meno accogliente? Troppi migranti? Un racconto non propriamente esatto delle vicende? Il populismo ed il sovranismo ha preso il sopravvento? Qualcuno ci ha marciato? Furbi e furbetti, in stile tutto italiano, che hanno approfittato della sofferenza per trarne profitto economico?
Tutto questo certamente e molto di più: allora vedevamo solo dei fratelli in difficoltà cui tendere la mano, oggi vediamo solo l’altro da noi di cui diffidare. Siamo cambiati noi e non in meglio.