Con le nascite che hanno fatto segnare nel 2015 il minimo storico dall’Unità d’Italia la popolazione italiana si è ridotta al primo gennaio 2016 a 60 milioni 656 mila residenti (-139 mila unità) trai quali gli stranieri aumentano a 5 milioni 54 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione totale (+39 mila unità) e i cittadini italiani scendono a 55,6 milioni (-179 mila residenti).
È quanto s’afferma sulla base dei dati Istat nel commentare le statistiche Eurostat secondo le quali lo scorso anno l’Italia è risultato il Paese con il tasso di natalità (8 per mille) più basso tra quelli dell’Ue.
Un cambiamento storico che ha provocato l’invecchiamento della popolazione con gli ultra sessantacinquenni che in Italia sono 13,4 milioni, il 22% del totale mentre diminuisce la popolazione in età attiva tra i 15-64 anni (39 milioni, il 64,3% del totale) sia quella fino a 14 anni di età (8,3 milioni, il 13,7%).
Per il quinto anno consecutivo nel 2015 si è registrata una riduzione del numero medio di figli per donna sceso a 1,35 e mentre l’età media della popolazione è aumentata a 44,6 anni.
Una situazione che è destinata ad avere un impatto drammatico dal punto di vista sociale ed economico se non si inverte la tendenza.