Si terrà oggi, a partire dalle 17.30, il live di Bogo all’Asilo Filangieri di Napoli. Il cantautore Davide Napoleone parteciperà, insieme al noto fumettista aretino Zerocalcare, all’iniziativa in solidarietà al popolo curdo promossa dalla comunità di lavoratori dello spettacolo e dell’immateriale di vico Giuseppe Maffei. L’ex sede del Forum delle Culture ospiterà insieme all’incontro con Zerocalcare, autore di “Con il cuore a Kobane”, un reading e un dibattito attraverso il quale si proverà a definire il quadro geopolitico e sociale nel quale si inserisce la resistenza della città di Kobane e il fenomeno dell’Isis. Chiuderà l’incontro il live di Davide Napoleone, in arte Bogo, che proporrà brani dal suo album di esordio, dal titolo Animali Stanchi.
L’album “Animali Stanchi” prodotto dalla Tippin’ the velvet Productions è un viaggio esistenziale tra i vizi e le debolezze dell’uomo comune.
Cinque ballate, godibilissime, che disegnano in uno stile che innesta musica leggera, britpop e sinth, spaccati di una quotidianità nazional-popolare fatta di file al supermercato, frizzanti domeniche di dicembre e… calzette rosse. È così che Bogo dà forma ad un affresco dell’ordinario realizzato con un’impressionante e straordinaria capacità espressiva, il tutto cadenzato da un sound raffinato e mai banale.
“Tutti e cinque i brani contenuti nell’ep cercano di mettere a nudo i vari difetti dell’uomo e dell’animale stanco che è diventato a causa della sempre più frequente tendenza all’autodistruzione e alla mancanza di rispetto verso se stessi. La tematica è presente dal primo all’ultimo minuto di ogni canzone” racconta Bogo. “Per quanto riguarda gli arrangiamenti c’è stato un forte lavoro di gruppo e la supervisione di Luigi Nobile è stata fondamentale. Si è cercato di dare ai brani un sound particolare ed originale pur mantenendo un certo equilibrio. Le mie influenze sono principalmente british e penso si senta molto nel suono e nel metodo di composizione. Credo si possa tranquillamente definire il tutto come nuovo cantautorato italiano ma l’ultima parola spetta sempre al pubblico. Etichettarlo soltanto come disco “pop” credo sia azzardato”.