Si è svolta la Commissione Bilancio “sull’accertamento dei derivati stipulati dalle precedenti Amministrazioni”, chiesta alla luce dell’operazione di rinegoziazione dei mutui con la cassa Depositi e Prestiti effettuata alla fine del 2014, che ha coinvolto peraltro alcuni debiti sottostanti allo swap. La Commissione, fortemente voluta dall’Assessore Palma, aveva l’obiettivo di fare chiarezza circa la tipologia di contratti derivati assunti in passato, di cui alcuni ancora in pancia al Comune di Napoli, e sui futuri effetti che saranno prodotti fino al 2035, data di scadenza dell’ultimo swap.
La seduta è stata accompagnata dalla presentazione di uno studio finanziario effettuato dalla società Finance Active, consulente del Comune di Napoli, per illustrare l’andamento dei contratti stipulati, nonché i costi sopportati dall’Amministrazione.
Le operazioni intraprese tra il 2004 e il 2006 riguardano operazioni di gestione attiva del debito, tramite contratti di swap di interessi e capitale, con duplice finalità: A) ridurre l’onere del costo dell’indebitamento comunale in ipotesi di tassi d’interesse in riduzione; B) ottenere risorse finanziare aggiuntive tramite strumenti alternativi ai tradizionali canali di finanziamento.
Mentre la prima finalità è stata finora raggiunta ed i contratti di derivati che prevedevano unicamente la realizzazione di tale obiettivo sono stati estinti anticipatamente tra il 2010 ed il 2012 (con un risultato positivo per il Comune quantificabile in complessivi € 15.389.524,13) la situazione per i contratti ancora in essere risulta più complessa in quanto gli stessi – data la loro struttura volta a raggiungere entrambe le finalità – si configurano come uno strumento “atipico” di finanziamento. Infatti, grazie a tali strumenti, il Comune ha incassato fino ad oggi flussi di cassa per oltre € 135 milioni ed incasserà ancora flussi di cassa stimabili in ulteriori € 20 milioni fino al 2020. Dal 2021, come previsto dai contratti stessi, il Comune inizierà a restituire le quote capitali anticipate dalle banche, oltre gli interessi maturati, e fino al 2035 pagherà importi attualmente stimati in circa € 255 milioni.
“L’Amministrazione de Magistris – sottolinea l’Assessore Palma – è fortemente impegnata nelle azioni di risanamento dei conti e pertanto si pone tra i suoi obiettivi quello di evitare che le future generazioni scontino gli effetti delle politiche messe in campo da chi li ha preceduti”
“Dalle valutazioni effettuate dalla società di consulenza emerge un costo per le operazioni di Swap di circa € 40 milioni su un ammontare di Swap negoziati per € 1.765.544.797,41 pari al 2,28%- continua l’Assessore – con un costo in punti percentuali pari allo 0,22%. I contratti di Swap hanno permesso ad oggi di raggiungere gli obiettivi prefissati al momento della stipula. Questa Amministrazione pertanto non intende contestare i contratti, ma si propone di rivedere con le controparti bancarie le condizioni fissate, procedendo contestualmente ad una rinegoziazione a condizioni economicamente più convenienti nonché alla riduzione dell’esposizione complessiva, utilizzando le risorse accantonate per operazioni di estinzione anticipata”.