Dopo il calo di inizio anno, a febbraio forte rimbalzo per l’export italiano nei mercati al di fuori dell’Ue a 28 (+4,5% rispetto a gennaio), anche se col consistente contributo della vendita di mezzi di navigazione marittima. In aumento soprattutto le vendite di beni strumentali (+13,2%), utilizzati dalle imprese estere nel loro ciclo produttivo. In termini di surplus, si registra un’inversione di tendenza, con un forte incremento che porta ad un attivo di 2,6 miliardi di euro.
“Le aspettative generate negli operatori dalla svalutazione dell’euro a quanto pare stanno iniziando a dare i loro frutti. Segnali positivi vengono anche dalla performance del nostro surplus, che però è attribuibile in larga parte alla riduzione delle importazioni di energia. – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi – In prospettiva quindi, se si realizzerà la ripresa economica, ci attendiamo un aumento della domanda di energia a costi più elevati, situazione che potrebbe avere ripercussioni anche sul surplus”.
Per quanto riguarda i Paesi, preoccupa la situazione in Russia, dovuta alla crisi internazionale, che scivola dal terzo al quinto posto tra i nostri partner Extra-ue, superata da Cina e Turchia: nei primi due mesi dell’anno si registra infatti una riduzione su base annua di un terzo delle vendite verso questo mercato. Prosegue invece l’avanzata nel mercato statunitense, con un incremento delle esportazioni che supera il 37% e un attivo pari a 3,2 miliardi di euro.