Il mese di aprile segna una contrazione del 2,0% dell’export italiano in ambito Extra-ue, mentre risulta di segno opposto l’andamento delle importazioni (+1,5%).
In particolare, è il settore dei beni strumentali a far rilevare la maggiore riduzione mensile (quasi 7%), a fronte invece di un incremento (2,6%) per i beni di consumo e per quelli intermedi (1%).
“Sotto molti versi si tratta di un fenomeno di assestamento delle nostre esportazioni – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – che fa seguito alle buone performance soprattutto dei beni di investimento. È possibile che le imprese abbiano scontato la svalutazione dell’euro per gli acquisti dei beni capitali, e ora il fenomeno si riflette in maniera più positiva sulle tendenze di consumo e quindi sul resto della popolazione. L’incremento delle importazioni è anch’esso abbastanza fisiologico, tenuto conto della fase di incipiente ripresa e del fatto che negli ultimi mesi il livello delle scorte è stato penalizzato, per cui adesso è in atto un processo di ricostituzione”.
Per quanto riguarda i mercati di riferimento, Stati Uniti e Cina risultano quelli di maggiore espansione, con un aumento delle vendite rispettivamente del 36% e del 18%. Positivo anche l’incremento tendenziale delle vendite in Svizzera (+9,1%), che si conferma il principale mercato extra-Ue dopo gli Stati Uniti.
Continua invece a preoccupare il calo delle esportazioni in Russia (circa il 30%), mercato nel quale negli ultimi tre mesi si sono persi quasi 700 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2014.