Ricordare i propri cari che non sono più con noi, in questi tempi in cui abbiamo i bollettini medici tutti i giorni, sembra una tortura, terrorismo psicologico direbbe qualcuno, o forse solo più triste. In molte città, dove i contagi sono più alti, i cimiteri sono chiusi al pubblico mentre in altre bisogna rispettare regole rigidissime. Un rito, quello della commemorazione dei defunti, che quest’anno dovrà trovare nuove strade in Italia e nel mondo intero, visto che il virus non ha risparmiato nessuno.
Fiori e dolci
In Italia, infatti, è usanza ricordare i propri cari defunti facendo loro visita al cimitero, prendendosi cura della tomba e deponendo un fiore. Usanza magistralmente raccontata dal poema di Totò “A livella“. Chi crede mitiga la nostalgia del ricordo con una preghiera. In molte regioni, in questa giornata si consumano dolci tipici come il torrone dei morti in Campania, il pan dei morti a Milano, le ossa di morto nel Lazio e in Umbria, le fave dei morti a Roma.
La commemorazione dei defunti nel mondo
Per capire cosa significa davvero commemorare i defunti bisogna spostarsi in Messico. Nel Paese sudamericano le celebrazioni durano più giorni, i cosiddetti “Dias de muertos”: ogni giorno è dedicato a una “categoria”, il 28 ottobre si ricordano i morti per incidente e suicidio deponendo candele e fiori nei luoghi della morte, il 31 ottobre si ricordano i bambini morti e il 2 novembre tutti gli altri. In questi giorni le città sono come in festa. I cimiteri si accendono di piccole e suggestive luce con tanti fiori. Nelle case si allestiscono dei piccoli altari in onore del defunto con tanto di foto, oggetti appartenuti a loro, i loro cibi preferiti. Il tutto in una cornice coloratissima con festoni allegri, petali di fiori e musica. Coloratissima come l’abito di Nostra Signora di Santa Morte rappresentata come uno scheletro di donna che reca in mano una falce e un mappamondo. Il culto della divinità di origini precolombiane era stato clandestino fino al secolo scorso e ora che è stato finalmente accettato è scoppiato con tutta la sua vivacità.
Riti alternativi
Chi volesse rivivere le atmosfere messicane di questi giorni può assaporarle col film d’animazione Disney Pixar “Coco”. Il giovane Miguel vive una fantastica avventura nei Dias de Muertos, nei giorni nei quali, cioè, secondo l’antica usanza si crea un ponte tra il regno dei vivi e quello dei morti, questi ultimi scendono sulla terra a far visita ai loro cari. Stavolta, però, è un vivo a entrare nel regno dei morti… Un film che è una lezione su come dovrebbe essere affrontata la morte, il ricordo di coloro che abbiamo amato. Una buona idea per una serata da trascorrere in casa.
Immagine di copertina foto di Hans Braxmeier da Pixabay