Come si forma un uragano come Beryl? I Caraibi attendono con una certa preoccupazione il fenomeno atmosferico estremo che secondo il Centro nazionale per gli uragani degli Stati Uniti sarà di categoria 4 su 5. L’evento rappresenta una novità per una stagione degli uragani appena iniziata e la spiegazione per tale novità sta nel cambiamento climatico. Andiamo con ordine ricordando cosa sono gli uragani e cosa comporta la loro classificazione.
Come si forma un uragano?
Un uragano nasce come ciclone tropicale. Ovvero, nasce nella zona del pianeta che va da un tropico all’altro passando per l’equatore. In questa zona l’acqua superficiale del mare raggiunge le temperature più alte: si aggirano tra i 25° e i 26°. L’acqua che evapora per effetto del caldo da origine a una zona di bassa pressione. Salendo ulteriormente inizierà a condensarsi, cioè a trasformarsi in nuvole, a causa di temperature più basse che incontra. E’ a questo punto che si origina un uragano poiché la condensazione crea come un vuoto intorno che genera dei forti venti. Ne consegue che più alta è la temperatura dell’acqua, maggiore è la condensazione e più forti sono i venti che si generano. Detto in parole più semplici, più la temperatura dell’acqua è alta e maggiore è l’intensità dell’uragano che si genera.
Da tempesta tropicale a uragano
Non a caso, tali eventi sono classificati per la loro potenza all’interno di una scala, denominata di Saffir-Simpson, che comprende livelli da 1 a 5.
- Il livello 1 è considerato di rischio minimo con venti che soffiano tra i 119 e i 153 km/h. I danni che ne conseguono sono limitati a barche, alberi, strutture mobili. Le inondazioni nelle zone costiere prevedono onde non più alte di un metro e mezzo.
- Il livello 2 è detto di rischio moderato con venti dalla velocità compresa tra i 154 e i 177 km/h. Questo livello prevede danni di una certa rilevanza ad alberi e strutture mobili e richiede spesso l’evacuazione di popolazioni residenti in zone costiere più basse.
- Il livello 3 è denominato forte poiché i venti soffiano a una velocità tra i 178 e i 208 km/h. In questa evenienza i danni riportati ad alberi, strutture mobili e case sono più gravi. Il livello del mare può salire fino a 4 metri rendendo necessaria l’evacuazione delle popolazioni abitanti le zone costiere.
- Il livello 4 è detto fortissimo e i venti raggiungono una velocità compresa tra i 209 e i 251 km/h. Con questo livello iniziano danni ingenti anche a edifici. Le onde possono raggiungere anche 6 metri di altezza e si richiede l’evacuazione delle popolazioni fino a una decina di chilometri nell’entroterra.
- Il livello 5 è denominato disastroso e i venti soffiano a una velocità maggiore di 252 km/h. Un uragano di questo livello può portare anche all’abbattimento di edifici oltre alla completa distruzione di strutture mobili. Si procede con l’evacuazione di persone in una fascia di 16 chilometri nell’entroterra. Un uragano disastroso può rendere il territorio sul quale si è abbattuto disabitato per settimane o anche mesi.
Se i venti si mantengono al di sotto del livello 1, si parla di tempesta tropicale mentre se rientrano nei valori della scala Saffir-Simpson, possiamo parlare di ciclone, tifone o uragano. Tali termini si usano in base alla zona in cui si sviluppano. Nell’Oceano Pacifico nord orientale e nell’Atlantico settentrionale si parla di uragano. Nell’Oceano Pacifico meridionale e nell’Oceano Indiano si parla di ciclone mentre il termine tifone si usa per i fenomeni che si sviluppano nell’Oceano Pacifico nord-occidentale e nel Mar della Cina.
Perché Beryl è figlio del cambiamento climatico
Un uragano come Beryl rappresenta una novità nel campo meteorologico. La novità non sta certamente nel tipo di evento o nella sua particolare pericolosità quanto nel periodo in cui si è sviluppato. Gli uragani nell’Atlantico hanno una loro stagione ben precisa che va dal 1° giugno al 30 novembre. In questo periodo l’acqua del mare risulta più calda che in altri periodi dell’anno. Tuttavia le temperature, di norma, si alzano in maniera graduale e i fenomeni più violenti si registrano a partire dal mese di agosto.
Se un uragano così potente si sviluppa già a inizio luglio, con un mese di anticipo, vuol dire una sola cosa: che la temperatura del mare ha già raggiunto un livello più alto rispetto agli anni precedenti. Essendo gli uragani fenomeni direttamente dipendenti dalle alte temperature è facile supporre che vedremo fenomeni sempre più violenti. Una violenza che sta inducendo sempre più esperti a richiedere di un ampliamento della scala Saffir-Simpson.
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