Si ritrovano ogni anno al rientro dalle vacanze. In nostra assenza, totalmente indisturbate, hanno infestato la dispensa annidandosi nelle confezioni di farina, pasta, legumi, riso, biscotti e frutta secca. Sono quelle che comunemente vengono chiamate “tignole o farfalline del cibo”, ma dietro questa definizione vi sono in realtà diverse specie che insidiano le nostre cucine.
Le minacce, però, non si trovano solo in dispensa, ma riguardano anche cibi come formaggi, prosciutto e insaccati e bisogna ricorrere a una disinfestazione mirata per eliminarle in maniera efficace e duratura.
È in particolare con l’arrivo del caldo che si manifesta una crescita delle infestazioni perché è proprio a causa dell’aumento delle temperature che questi piccoli insetti riescono a proliferare e crescere. L’analisi delle ricerche effettuate su Rentokil.it, il sito dell’azienda leader in disinfestazione e derattizzazione, ha mostrato come nei mesi di maggio e giugno del 2018 le visite alle pagine dedicate alle farfalline del cibo, e in generale agli infestanti delle derrate alimentari, abbiano registrato un aumento del 95% in più rispetto ai mesi precedenti.
“La Plodia Interpunctella, comunemente nota come Tignola fasciata del grano, è solo uno degli insetti ghiotti delle provviste che si trovano nelle nostre dispense. In realtà esistono numerose specie che vanno a caccia di farine, cacao, prodotti da forno, cereali, spezie ma anche prodotti come carne, formaggi e insaccati. Spesso ci accorgiamo troppo tardi della loro presenza, quando hanno raggiunto lo stadio adulto e la contaminazione dei cibi è già avvenuta” – commenta Ester Papa, Technical Manager di Rentokil Italia. “Quello che molti non sanno è che la contaminazione non dipende solo dall’igiene in casa propria, ma è dovuta nella maggior parte dei casi ad ‘agenti esterni’: gli insetti arrivano nelle nostre cucine ad esempio attraverso gli imballaggi di carta che sono i più comuni veicoli di contaminazione. Anche se non ce ne accorgiamo, gli insetti possono essere già annidati nelle confezioni di zucchero o farina acquistate nei supermercati e una volta conservati in dispensa non fanno altro che proliferare e svilupparsi”.