Il cosiddetto talent management (gestione del talento) è un termine che indica un processo di identificazione, analisi, sviluppo e conservazione dei talenti in un’azienda. Personalità del genere, che hanno cioè elevate potenzialità di miglioramento e che possono davvero fare la differenza nella crescita di un’attività, sono una risorsa preziosissima. Per questo motivo è importante trovarli, portarli alla luce e motivarli nel modo migliore, per assicurarsi che non offrano il loro talento a qualche altro offerente.
Cos’è il talent management
In pratica, però, come si fa a riconoscere e gestire il talento? Per riassumere, il talent management si può definire il frutto di tre componenti: le risorse (le persone), gli strumenti a nostra disposizione e l’ambiente organizzativo. Per “talento” si intende una persona che dimostra del buon potenziale di crescita e che per questo andrebbe valorizzata. Il modo più semplice per farlo è inserirli in un ambiente di lavoro stimolante, sereno e positivo. In sostanza, perciò, non si tratta di fare emergere una classe di persone sulle altre, ma di agire sull’intero apparato organizzativo della propria azienda per elevarne gli standard su tutti i livelli. In questo modo aumenterà il bacino di ricerca e verranno alla luce più talenti.
Spesso si commette l’errore di cercare questi talenti solo tra i giovani o i giovanissimi. Ciò era comune fino a qualche decennio fa, mentre ora si è compreso chiaramente che la ricerca dei talenti va estesa a tutte le fasce d’età (anche per motivi oggettivi: l’età media della popolazione si continua ad alzare). Avviare con successo il processo di talent management permette non solo di trovare persone di talento, ma anche di creare un ambiente di lavoro tale da permettere alle loro skills di crescere e influire su tutto l’organico. Di conseguenza aumentano produttività e motivazione di tutti, mentre calano turnover e costi di assunzione (cambiare continuamente personale non è sempre produttivo sulla lunga distanza).
Da dove parte il talent management
Il processo di talent management parte decisamente a monte, dalla definizione stessa di talento. Per individuare un talento va innanzitutto capito quali sono le skills, i comportamenti e i valori che lo contraddistinguono. Va da sé che non sono qualità che si trovano comunemente nel mercato. Se per esempio si vuole identificare un talento tra le persone che fanno già parte dell’organico della propria azienda, si deve avviare un processo di segmentazione e differenziazione. Spesso basta attuare un’azione precisa, facendosi aiutare da un consulente specializzato nel settore, per fare emergere un talento. Si potrebbe procedere proponendo premi di reclutamento, opportunità di carriera, formazione interna ad hoc e simili.
Una volta scelta ed attuata l’azione di ricerca più adatta alle nostre esigenze, si può passare alla valutazione dei risultati. Fattori quali il titolo di studio o la formazione di provenienza hanno un peso relativo. I metodi del talent management permettono di valutare il potenziale e di evidenziare comportamenti che si riveleranno fondamentali per affrontare con successo situazioni lavorative specifiche. Questa analisi delle risorse umane aiuta a capire in via del tutto preventiva se un individuo potrà occupare in futuro un ruolo differente dall’attuale e se la sua prestazione lavorativa sarà soddisfacente.
Cosa fare dopo aver individuato il talento
Dopo aver individuato i talenti è importante suddividerli in base al tempo che servirà per formarli o per permettere loro di esprimere tutto il potenziale. Si possono suddividere in tre gruppi: chi è già pronto ad occupare una nuova posizione, chi è quasi pronto ma ha bisogno di un tempo ragionevole di addestramento (1-2 anni) prima di ricoprire una nuova posizione e chi non è pronto a una nuova mansione, pur avendo capacità sopra la media. Per questi ultimi l’azienda deve essere pronta a investire tempo e risorse in termini di sviluppo e formazione specifica.
Per permettere a questi talenti di crescere e di dare il loro significativo apporto nel corso del tempo è essenziale garantire loro un ambiente di lavoro positivo, trasparente e collaborativo. Dimostrarsi sensibili alle esigenze dei lavoratori e ascoltarne le necessità aiuterà l’azienda a rimanere al passo con le nuove necessità del mondo del lavoro. In particolare, i lavoratori delle generazioni più giovani ritengono fondamentale che un’azienda sappia fornire un ambiente di lavoro piacevole, flessibilità (il telelavoro è sempre più apprezzato), più autonomia possibile e la garanzia di poter bilanciare in modo equo vita privata e vita lavorativa.
Se titolare e dipendenti si vengono incontro si viene a creare l’ambiente giusto per far sviluppare le potenzialità di tutti, non solo dei talenti, con il risultato di un aumento di soddisfazione e produttività su tutti i fronti.