Una forte determinazione può rivelarsi insufficiente, se non è supportata da una buona strategia e da un metodo adeguato per affrontare le diverse fasi del progetto.
In un contesto mutevole come quello attuale, la possibilità di reinventarsi diventa un’esigenza molto diffusa. Decidere di avventurarsi in una nuova sfida professionale o personale, può essere l’unica strada per superare la crisi.
Walter Romano, ingegnere e Project Manager, autore di “Project Manager oggi” (ed. FrancoAngeli, 2a edizione, 2019) e “Il tuo Progetto” (ed. Mondadori, 2020) ci racconta in questa intervista, in che modo è possibile definire metodi e strategie giuste per realizzare i propri obiettivi.
A chi è indirizzato e come è nato il libro “Il tuo Progetto”?
Ognuno di noi ha progetti per la propria vita, che siano professionali o personali, ecco perché il libro è adatto proprio a tutti. Ai giovani che cercano la propria strada, a chi pensa di averla trovata e farebbe bene a rivalutarla periodicamente, a chi ha bisogno di modificare la direzione o cambiarla totalmente.
Questo libro nasce dalla mia professione di Project Manager e dalla passione per il lavoro. Dalla convinzione che la capacità di gestire progetti sia fondamentale per l’auto-organizzazione e per quella delle comunità in cui viviamo. A questo ho affiancato un percorso di crescita personale, che porti il lettore a valutare quali siano davvero i progetti che vuole realizzare nella vita. Una profonda ricerca della motivazione perché è su quella che si basa ogni progetto, che ha possibilità di arrivare al successo.
Contribuire, condividere, ispirare. Ecco le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere “Il Tuo Progetto”. I feedback dei lettori che lo hanno già letto mi fanno capire che ho centrato l’obiettivo. Un mondo di persone che riescono a realizzarsi. Qualunque cosa voglia dire per loro, sarà certamente un mondo migliore e questo voleva essere il mio piccolo contributo.
Come si fa ad attuare un percorso di cambiamento?
Il cambiamento è naturale, fa parte della nostra vita e non puoi rinunciarci. Questo è ancora più vero nella realtà attuale in continuo e frenetico movimento. Dunque la scelta è tra due opzioni: lasciarti trascinare dalla corrente sperando che la direzione sia quella giusta oppure prendere in mano il timone e fare in modo di arrivare dove vuoi.
Il percorso che ti invito a fare nella prima parte del libro è composto da ventotto domande: il Questions Cycle, che ho testato con vari professionisti e imprenditori. Porsi domande è ciò che fa la differenza ed è qualcosa che non ci viene naturale fare. Siamo alla ricerca di certezze e a volte tentiamo di evitare i punti interrogativi; perché ci spaventano, ci spingono a metterci in gioco anche quando siamo nella tanto ricercata zona di comfort. In realtà farti regolarmente le domande giuste ti permetterà di comprendere da dove arrivi. Cosa è successo nel passato, dove ti trovi attualmente e in che condizione sei, dove vuoi andare e come vorresti arrivarci.
E’ un percorso introspettivo e molto impegnativo, ma che ti darà risultati sorprendenti se lo affronterai con grande apertura e fiducia nel metodo. Arriverai a comprendere e definire ciò che ti serve per realizzare i tuoi progetti e te stesso.
Quali sono gli strumenti indispensabili per gestire il proprio progetto?
Mi occupo di Project Management da oltre quindici anni in cui ho gestito progetti internazionali complessi, con team multiculturali e molto numerosi. Ho avuto l’occasione di poterlo fare in diversi settori di mercato, dai sistemi di telecomunicazione per grandi infrastrutture, al settore energetico, all’organizzazione di grandi eventi. Un qualunque progetto, professionale o personale, richiede sempre gli stessi strumenti anche se utilizzati in maniera differente a seconda del contesto.
Per poter gestire un progetto bisogna saper acquisire una visione a 360° del contesto in cui si opera, dello scopo da realizzare e dei requisiti da rispettare. Gli strumenti a disposizione sono numerosi ma i pilastri della metodologia sono certamente la pianificazione, la gestione di rischi e opportunità, la comunicazione.
Pianificare vuol dire visualizzare ciò che dovrà succedere, uno sforzo importante che non significa soltanto cercare di prevedere il futuro, ma soprattutto porre le basi per andare a crearselo proprio come lo si vuole. Saper individuare i rischi e le opportunità che le attività nascondono è fondamentale per farsi trovare pronti, cercando di evitare i primi e sfruttare le seconde. E infine la comunicazione, ancor più importante in un mondo in cui le informazioni fluiscono velocemente e dove bisogna saper trasferire i messaggi con modalità e tempi corretti. Sono soltanto tre aspetti del Project Management ma fanno la differenza tra un progetto che fallisce e uno che raggiunge i risultati attesi.
Visto il contesto attuale quali sono le competenze più importanti per affrontare il futuro?
Nella terza e ultima parte del libro ho evidenziato proprio le competenze e l’atteggiamento necessari per affrontare il futuro. Anche in questo caso avrei una lunga lista da condividere, ma te ne citerò alcune che ritengo fondamentali.
Della capacità di comunicare abbiamo già detto. Ricorda di prendere confidenza con la tecnologia e le applicazioni digitali che anche in questo periodo particolare ci hanno aiutati a restare connessi. Sfrutta al massimo i social media, canali ormai fondamentali sia per l’informazione che per il business, ma anche strumenti indispensabili per il personal branding. Creare la tua immagine, la capacità di promuovere te stesso e i tuoi progetti, sono competenze troppo importanti. E poi i social offrono anche la grande opportunità di ampliare la propria rete di contatti e di fare networking.
E infine allenati e abituati alla formazione continua. O ti formi o ti fermi, si dice. Negli anni il mondo ha progressivamente accelerato il passo in termini di sviluppo tecnologico. Professioni che spariscono, altre che compaiono sulla scena senza darci il tempo di costruire le competenze e formare le risorse necessarie. La capacità più importante del futuro sarà quella di disimparare e imparare, in un ciclo che di cambiamento continuo che si riproporrà regolarmente e che dovremo essere in grado di affrontare.