Rylsee non si allontana mai troppo dal suo sketchbook – per lui strumento di lavoro e di espressione creativa indispensabile, quanto preziosa via di fuga dalla noia e l’irrequietezza. Ma, come molte delle cose che fa questo virtuoso dello schizzo difficile da inquadrare, i suoi sketchbook non sono facilmente classificabili, in quanto rappresentano allo stesso tempo il processo creativo e l’opera compiuta. Come dice lui stesso: “Dovremmo apprezzare di più la volontà di fare delle persone, invece di giudicare solo il prodotto finito. Fatto bene non significa necessariamente interessante.”Alla scoperta di Cyril Vouilloz, alias Rylsee. Il suo universo è formato da disegni, lettere, parole e le sue creazioni hanno fatto il giro del mondo animando mostre, murales e spettacoli. Artista che ha scelto di cimentarsi con il potente mezzo espressivo del lettering, Rylsee è anche membro del collettivo berlinese Urban Spree.
Con un nuovo progetto editoriale, Moleskine Book ci trasporta in quella dimensione sorprendente, fantastica e giocosa che è l’arte contemporanea di disegnare lettere. How to Play with Lettersè un viaggio alla scoperta di schizzi e disegni che nella loro grezza semplicità ci offrono un filtro sensoriale ma incisivo attraverso cui riflettere sul mondo di oggi.
“Il digitale mi affascina – spiega Rylsee – ma alla fin fine, non esiste. Lo trovo bello, ma non è reale, fisico”. Rylsee è celebre per i suoi slogan dal design spiritoso e provocante che sembrano giocare, non senza una sottile punta di caustica ironia, con le comunicazioni telegrafiche e superficiali incoraggiate dalla cultura dello smartphone. Qualche esempio? “What did you NOT do today because of the internet” oppure “Smart phones, stupid people” o ancora “Unpleasant Keyboard Dilsexia since 1985”.
“Il digitale mi affascina – spiega Rylsee – ma alla fin fine, non esiste. Lo trovo bello, ma non è reale, fisico”. Rylsee è celebre per i suoi slogan dal design spiritoso e provocante che sembrano giocare, non senza una sottile punta di caustica ironia, con le comunicazioni telegrafiche e superficiali incoraggiate dalla cultura dello smartphone. Qualche esempio? “What did you NOT do today because of the internet” oppure “Smart phones, stupid people” o ancora “Unpleasant Keyboard Dilsexia since 1985”.
Rylsee non si allontana mai troppo dal suo sketchbook – per lui strumento di lavoro e di espressione creativa indispensabile, quanto preziosa via di fuga dalla noia e l’irrequietezza. Ma, come molte delle cose che fa questo virtuoso dello schizzo difficile da inquadrare, i suoi sketchbook non sono facilmente classificabili, in quanto rappresentano allo stesso tempo il processo creativo e l’opera compiuta. Come dice lui stesso: “Dovremmo apprezzare di più la volontà di fare delle persone, invece di giudicare solo il prodotto finito. Fatto bene non significa necessariamente interessante.”