Molte persone soffrono di fame nervosa ed imparare a gestire gli attacchi di fame nervosa può aiutare a migliorare il livello di benessere personale percepito. Le emozioni possono influire sull’appetito e spingere a mangiare di più, con una predilezione per l’ingestione di alimenti ricchi di zuccheri e di grassi.
Per risolvere conflitti emotivi, in molti si rifugiano nel cibo e da qui nasce il disturbo dell’alimentazione definito dagli esperti fame nervosa. Se nel breve periodo il cibo può davvero essere di supporto, è importante essere consapevoli che mangiare di più – o evitare il cibo, a seconda del comportamento che si assume nei confronti degli alimenti – non è la soluzione corretta per risolvere i propri conflitti emozionali.
Alimentarsi non è più dunque inteso come il soddisfacimento di un bisogno fisiologico, ma come una strategia di risoluzione di problemi emotivi. Una strategia che gli esperti descrivono come disfunzionale, dal momento che non solo non consente di risolvere i conflitti emotivi, ma porta anche all’insorgenza di disturbi alimentari, con possibili conseguenti problemi di salute.
Per gestire gli attacchi di fame nervosa è innanzitutto di vitale importanza saper fare la giusta distinzione tra una fame patologica ed una fame fisiologica. E’ normale avere degli attacchi di fame nel corso del giorno, segno che il nostro corpo ha bisogno di energie per poter continuare a lavorare al massimo delle sue potenzialità.
Per fare una corretta distinzione tra le due situazioni, gli esperti consigliano di tenere un diario. All’interno di questo andrebbero annotati i diversi attacchi di fame che si hanno e come ci si comporta quando si ha fame. Nel diario bisogna quindi segnare ciò che si introduce e le sensazioni che si provano quando si mangia, oltre che come ci si sente dopo aver finito di mangiare.
Grazie al diario, sarà possibile tenere sotto controllo la situazione e delineare in maniera precisa il quadro. Il resoconto potrà essere mostrato agli esperti nel corso del colloquio, fornendo delle informazioni importanti per definire la strategia da adottare per risolvere questo disturbo del comportamento alimentare ed i problemi emotivi che vi sono alla base. Il riconoscimento degli stati emotivi si è rivelato utile per poter avviare un percorso di riscoperta di sé stessi e per poter mettere in atto delle strategie volte a risolvere i conflitti.
Per ridurre la fame nervosa sono utilizzati da qualche anno degli interventi che si basano sulla mindfulness. La terapia cognitivo – comportamentale ha dimostrato di poter essere efficace per aiutare a ridurre gli attacchi di fame nervosa, fino in alcuni casi ad eliminarli del tutto. Sono stati condotti degli studi, nei quali sono stati messi a confronto gruppi di pazienti trattati con la terapia cognitivo – comportamentale e gruppi di pazienti controllo. Dagli studi è emerso che la CBT può davvero essere efficace per migliorare la qualità di vita di coloro che soffrono di attacchi di fame nervosa e che hanno bisogno di un intervento mirato per risolvere i problemi di fondo, che portano ad un comportamento alimentare non corretto e poco salutare.