Secondo Publics Media, il mercato dell’Influencer Marketing in Italia interessa un giro d’affari pari a 241 milioni di euro: dalle aziende internazionali ai brand locali e piccoli artigiani, sono sempre di più le realtà che si affidano agli influencer per aumentare la visibilità di prodotti e servizi e accrescere il proprio business.
Creare una campagna di influencer marketing, coinvolgendo influencer e creator, permette alle aziende di ideare storytelling originali e contenuti inediti per i propri canali social, lanciare nuovi prodotti o servizi, colpire determinati target e in generale aumentare la brand awareness.
Per questo motivo 2MuchTV, agenzia specializzata nella creazione di campagne social e gestione di talent, ha deciso di condividere i 6 step che non possono mancare nella creazione di una campagna di influencer marketing di successo.
- Scegliere il giusto partner: sono tante le realtà in grado di supportare le aziende in campagne di marketing, sono invece poche quelle specializzate nell’influencer marketing. Un’agenzia specializzata non si occupa solo di definire una strategia ma anche della sua implementazione e del monitoraggio dei risultati: meglio affidarsi a un partner che offre servizi completi e che riesca a monitorare la campagna dal primo all’ultimo step.
- Definizione di un obiettivo ben chiaro: la campagna di influencer marketing di solito fa parte di un progetto più ampio che coinvolge diversi mezzi di comunicazione, chiamato dagli addetti ai lavori media mix. Per questo motivo è bene aver ben chiaro l’obiettivo e organizzare la campagna contestualmente, le attività sporadiche o autonome difficilmente portano risultati soddisfacenti.
- Definizione del target di riferimento: da non confondere con la tipologia di talent. Il target di riferimento sono le persone a cui è indirizzato un prodotto o un servizio, i potenziali clienti. È il pubblico a cui la campagna si deve rivolgere e per il quale deve essere pensata.
- Scelta del giusto talent: nella scelta non si valutano solo il numeri di un talent, ma ci sono tante variabili da prendere in considerazione, per questo l’agenzia di talent management può aiutare. Il tone of voice, la sua attività, i suoi interessi, la sua fanbase: l’influencer o creator scelto deve avere coerenza con il messaggio del brand.
- Valutazione del tipo di coinvolgimento: il coinvolgimento di un talent può essere di diverso tipo a seconda del budget dell’azienda e soprattutto dell’obiettivo: gifted, ovvero quando a un talent viene mandato un prodotto o fatto provare un servizio sperando che ne parli; collaborazioni spot, utili per generare tanto rumore nell’immediato – in questo caso conviene fare massa e usare più talent per una stessa campagna; oppure è possibile lavorare con gli ambassador, 2 o 3 talent che diventano il volto dell’azienda sui social per un lungo periodo, come Sespo per Adidas.
- Creazione del contenuto: l’ultimo step è quello in cui il brand deve cedere le redini al talent e fidarsi della sua creatività: è possibile dare un brief di massima ma poi influencer e creator devono essere liberi di esprimersi e raccontare il progetto secondo il loro stile. Il contenuto, per essere apprezzato e avere un riscontro positivo all’interno della community, non deve risultare innaturale rispetto agli altri e deve integrarsi con lo storytelling del talent.