Dopo essere stata respinta in Senato la mozione di Fratelli d’Italia, il Cashback resta confermato fino al 30 giugno 2022. La misura che il partito di Giorgia Meloni voleva abolire, considerata una perdita di denaro in un momento di crisi economica, rappresenta un passaggio verso il futuro e il governo non ha, come visto, nessuna intenzione di indietreggiare. Il Cashback di Stato, al momento, non cambia nel come, cioè nel regolamento, anche se si sta pensando di perfezionarlo.
Cashback di Stato: come cambia
Inaugurato in occasione delle festività natalizie 2020, il Cashback ha visto un considerevole incremento a partire dal 1° gennaio 2021. Per iscriversi, come già sappiamo, bisogna:
- attivare un’identità SPID (identità digitale) o munirsi di una CIE (Cartia d’identità elettronica);
- scaricare l’app Io;
- iscriversi al programma registrando le carte in proprio possesso e inserendo l’iban sul quale farsi accreditare l’importo.
Anche il regolamento è rimasto invariato. Ogni campagna dure sei mesi nell’arco dei quali:
- bisogna effettuare un minimo di 50 transazioni;
- il bonus accumulato per ogni spesa ammonta al 10% dell’importo speso;
- non esiste un limite minimo di spesa;
- il rimborso arriva a un massimo di 150 euro;
La mozione di FdI
Nella sua mozione volta a eliminare il Cashback di Stato, Fratelli d’Italia chiedeva la possibilità di dirottare i fondi impiegati per questa operazione, circa 5 miliardi, su misure a sostegno delle imprese che con la pandemia hanno avuto grosse perdite o rischiano la chiusura. Un nodo cruciale, quello dell’impresa italiana, che si intreccia a quello dei ristori non sempre adeguati e non sempre tempestivi. La nostra economica ha certamente bisogno di un solido sostegno per risalire dopo questo brusco calo ma qui col Cashback parliamo di una visione, di una prospettiva.
Digitalizzazione e lotta all’evasione
Il Cashback aveva, infatti, due finalità: incentivare i consumi e l’uso della moneta digitale. Due finalità che si sono pienamente realizzate secondo i dati resi noti dal Mef. Considerando l’andamento del Cashback in questi primi mesi (è innegabile che sapere di recuperare parte delle cifre spese, sprona le persone ad acquistare di più) si stimano, per il prossimo biennio, consumi per 23 miliardi. I pagamenti digitali, essenziali per aderire al programma, sono stati in qualche modo sdoganati anche per i piccoli importi e anche nei negozi di prossimità. Sempre secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze i pagamenti di piccoli importi con carta sono aumentati del 34% mentre quelli presso i negozi di prossimità hanno avuto un incremento del 56%. Dato altrettanto importante è quello di 8 milioni di italiani che in tre mesi hanno attivato l’identità digitale. Uno strumento che agevolerà i rapporti del cittadino con la Pubblica amministrazione.
In copertina foto di Ahmad Ardity da Pixabay