Federica Romagna è una Mental Coach professionista che ha fatto del cambiamento il suo principio di vita.
Crede fortemente nella forza dell’amore e nell’energia tra le persone, a 40 anni infatti ha deciso di intraprendere una nuova strada, dando una sferzata alla sua vita, dimettendosi da un lavoro a tempo indeterminato per dedicare le sue energie ad aiutare gli altri.
Oggi Federica accompagna le persone che vogliono dare un cambiamento radicale alla propria vita, indirizzandole verso questo percorso.
Ha creato un video corso che si chiama “Quasi quasi… mi dimetto!” dove supporta chi decide di lasciare il proprio lavoro per affrontare una nuova strada.
Il video corso si divide in tre fasi :
- Capire le motivazioni che spingono ad affrontare le dimissioni
- Fare una valutazione oggettiva della situazione valutando i pro e i contro
- Lavorare sulla propria identità ridisegnando la persona che si è che si vuole diventare
In questa intervista Federica ci spiega come affrontare il cambiamento e come gestire eventuali blocchi emotivi e ostacoli che potremmo incontrare durante il percorso.
Cosa vuol dire affrontare un cambiamento ?
Il cambiamento è un turning point, un momento di svolta in cui capisci che facendo quel passo, non potrai più tornare indietro e che le cose non saranno più come prima.
Nella vita viviamo più turning points solo che alcuni sono più impattanti di altri. Affrontare un cambiamento per me significa sfidarsi e affidarsi.
Sfidarsi uscendo dalla propria zona di comfort e da ciò che ci è familiare. Esplorare e in qualche modo mettere alla prova le nostre capacità, affidandosi a noi stesse, alla nostra esperienza e all’universo. Quando seguiamo ciò che vogliamo davvero nella vita e ciò in cui crediamo ogni fibra del nostro corpo si allinea, e avvengono cose meravigliose.
Quali sono i freni del cambiamento e perché una persona approccia con fatica al cambiamento?
Dalla mia esperienza posso dire che il freno maggiore è la paura di :
- Fallire: se si tratta ad esempio di cambiare lavoro o intraprendere un nuovo percorso professionale;
- Del giudizio: della famiglia, degli amici, dei colleghi e di tutti coloro che da un lato si preoccupano per noi e dall’altro non farebbero mai quel passo. In modo inconscio, trasferiscono la loro paura su di noi facendo sì che diventi la nostra;
- L’età: ho conosciuto donne – ed io sono stata una di loro – che si sono fatte influenzare dalla loro età, negandosi così l’opportunità di vivere la vita appieno, inseguendo i loro sogni e realizzando ciò che desideravano davvero per se stesse. L’età è un numero, ciò che conta davvero è la passione.
- Non avere abbastanza esperienza: spesso ci lasciamo condizionare dal fatto che se non siamo abbastanza competenti su qualcosa, non potremo mai avere successo. Personalmente penso che sia importante continuare ad imparare, a studiare e a formarsi, perché chi si ferma è perduto, ma penso anche che il fare sia la palestra migliore da cui possiamo imparare. Sbaglieremo? Bene perché potremo imparare dai nostri errori e aggiustare il tiro. Una volta una persona mi disse: Chi non fa, non falla. Penso che non ci sia nulla di più vero.
- Sentirsi diverse: questo è un punto che mi sta molto a cuore. La società ci insegna sin da piccole che la vita è suddivisa in tappe: studiare, andare all’università, sposarsi, comprare una casa, avere dei figli. Quando ci si rende conto di essere diverse da questa “normalità” e di volere altro, ci si sente diverse, sbagliate. Non possiamo lasciare che qualcuno decida per noi, né che modifichi ciò che siamo e ciò che vogliamo diventare. Non c’è nulla di sbagliato in ciò che siamo, perché la perfezione non esiste così come non esiste la “normalità”.
Forse non ce lo diciamo mai abbastanza e spesso spaventa , ma perché è importante il cambiamento ?
Questa è una domanda meravigliosa. Il cambiamento dal mio punto di vista apre le porte all’esplorazione di noi stesse, al nostro io più profondo.
A volte è la vita a metterci di fronte ad un cambiamento e a volte – più raro – siamo noi a volerlo. perché sentiamo che manca qualcosa, che vogliamo di più e che ci meritiamo altro.
Nella mia vita ci sono stati 2 grandi turning points. Il primo mi è piovuto dal cielo come un fulmine ed il secondo me lo sono scelto. Entrambi mi hanno fatto scoprire cose di me che nemmeno sapevo e soprattutto una forza che non pensavo di avere. Il cambiamento è vitale se vogliamo crescere e diventare persone migliori e che possano ispirare.
Che cosa porta il desiderio di cambiare ?
Penso che tutto parta da una sensazione; una sensazione di inadeguatezza, di voler essere da un’altra parte rispetto a dove siamo, di voler fare altro rispetto a ciò che facciamo, di sentire che possiamo portare un contributo al mondo o semplicemente di non sopportare più che le cose vadano in un certo modo.
Il cambiamento non deve essere necessariamente qualcosa di radicale; il cambiamento può avvenire anche nella nostra quotidianità, in quello che facciamo ogni giorno. Come ad esempio dire grazie ad un collega che non ha dei modi proprio carini nei nostri confronti ma sentiamo che quel gesto potrà essergli utile, fare quella telefonata che non facciamo da tempo, fare un sorriso ad una persona sconosciuta, ecc
Il cambiamento parte da noi, dal nostro animo e possiamo applicarlo in ogni momento.
Il cambiamento spesso non coinvolge solo noi stessi, ma anche le persone che ci circondano. Quali sono le modalità giuste per spiegare agli altri un cambiamento che ci riguarda?
Quando, all’età di 40 anni appena compiuti e 14 anni di lavoro a tempo indeterminato, ho raccontato ai miei genitori di aver dato le dimissioni, senza aver cercato un altro lavoro, ma con l’obiettivo di seguire i miei sogni e le mie aspirazioni, hanno strabuzzato gli occhi.
La prima reazione è stata di disappunto; erano preoccupati per me e avevano paura, perché nella loro realtà, data dalla loro esperienza, dal loro vissuto e dalla generazione da cui provengono- è un folle chi lascia una situazione del genere!
Le persone a noi vicine si preoccupano per noi e a volte non hanno gli strumenti adatti per comunicare la loro preoccupazione. Dobbiamo sempre tenere conto di due cose: sono le loro preoccupazioni e lo fanno perché ci vogliono bene.
Ho spiegato ai miei genitori che le mie ragioni erano profonde e dettate non da un capriccio, ma da un forte senso del dovere nei miei confronti e della mia felicità. Essere felici è una scelta, ma ognuno di noi merita di esserlo e per questo dobbiamo essere disposti ad accettare che a volte le persone non saranno d’accordo con noi o faranno di tutto per dissuaderci. Sta a noi non lasciarci influenzare e far capire loro l’importanza della nostra scelta. Chi vi ama, capirà.
Cosa accade dopo il cambiamento?
Bella domanda. La risposta è: nessuno può saperlo! Nessuno può sapere come andrà e questa è una delle ragioni per cui molte persone, sebbene sentano il desiderio o la “necessità” di fare un cambiamento, decidono di non affrontarlo!
Nessuno di noi ha la sfera di cristallo, per fortuna aggiungerei, ma non per questo dobbiamo fermarci al pensiero di poter realizzare i nostri sogni e al credere che ce la faremo. Pensare di non farcela è una paura legata a un’idea, che ci siamo costruite nelle nostra testa, uno di quei film catastrofici che ci piace tanto immaginare!
La paura è un’idea infondata, si basa su una supposizione e visto che non conosciamo il nostro futuro, come possiamo pensare che andrà male??!! E se andasse bene invece?
E se non dovesse andare bene? Quello che dico a chi mi fa questa domanda è: se credi in quello che fai e senti che ti rende felice, coerente e che segue i tuoi valori, non potrà andare male perché qualunque sia l’esito, ti avrà reso una persona migliore. Credici.