Se, nel 782 dopo Cristo, 4.500 Sassoni furono decapitati su ordine di Carlo Magno per aver rifiutato il battesimo cattolico e, nel 1572, 10.000 protestanti (Ugonotti) vennero massacrati dai cattolici a Parigi e nel resto della Francia (nota come la Strage di San Bartolomeo), oppure nel 1648 circa 200.000 ebrei furono sterminati in Polonia, durante i famigerati “massacri di Chmielnitzki”, i cinesi hanno sterminato circa 1 milione di tibetani… Le stragi a sfondo religioso non si contano nemmeno più. Per non parlare degli hate crimes a sfondo religioso: l’Osce ha evidenziato come almeno in tre grandi Stati dell’Europa occidentale, (Francia, Germania e Italia), le aggressioni fisiche e materiali con alla base pregiudizi contro la fede cristiana, supererebbero in certi casi sia quelle nei confronti di altri gruppi religiosi, sia quelle derivanti da pregiudizi di altra natura.
Enrico Clerici non solo affronta l’argomento della pena canonica, dei processi ecclesiastici tristemente noti come quello effettuato contro l’Ordine dei Templari o quelli ancora più efferati compiuti dalla Santa Inquisizione, perseguitando le cosiddette streghe, per futili motivi o per superstizioni estremiste, ma soprattutto si sofferma su concetti più profondi che definiscono la pena all’interno del diritto della Chiesa, evitando di cadere in facili fraintendimenti, talvolta anche molto fuorvianti. Le pene della Chiesa non sono come quelle degli ordinamenti statuali, dai quali differiscono sostanzialmente ma sono di ordine spirituale e operano soprattutto nell’ambito della coscienza. Un manuale che fa anche riflettere su argomenti molto scottanti, come la punizione dei prelati che si sono macchiati di pedofilia.
“Lo scopo principale del diritto canonico è sempre rivolto alla salute eterna delle anime dei credenti (salus aeterna animarum)” per questo, come espone Carlo Penco nell’introduzione, si possono creare contrasti tra il diritto canonico e il diritto statuale, “…e risulta possibile che vi siano atti coerenti con il diritto canonico che non vanno soggetti alle leggi penali anche se costituiscono reato”. Penco prosegue il ragionamento aggiungendo: “Resta sempre presente un abisso tra diritto canonico e diritto statuale”. E la differenza discende dal principio generale del diritto canonico per cui occorre sempre attenersi alle regole del Codice “avendo presente la salvezza delle anime, che deve sempre essere nella Chiesa legge suprema.”
È avvincente seguire il filo che lega il diritto canonico ai fondamenti del diritto divino naturale. Un viaggio affascinate nella storia del male, del diritto e della morale, della distinzione tra legalità e moralità. Un unico e prezioso testo che ci porta a una diversa lettura dell’Inquisizione, dei grandi processi ai Templari e alle Streghe. Uno strumento utile a chi si occupa dei delitti contro la religione e l’unità della Chiesa, in cui si parla spesso di apostasia, eresia, scisma, sacrilegio, spesso senza conoscere i veri significati di queste parole. Il viaggio prosegue nella filosofia, nel tentativo di connettere politica e morale, legalità e moralità. Per arrivare al diritto, alla storia e al dibattito sul diritto penale statuale e l’etica. Il libro arriva sino ai giorni nostri e quindi alla revisione del diritto penale canonico voluta dal Card. Ratzinger, a Papa Francesco e alla “nuova Chiesa spiritualista” che ritorna alle origini. .
Di tutto questo si parlerà nel corso della Conferenza, accreditata presso l’Ordine degli Avvocati di Genova.