Un artista poliedrico e sorprendente. Vanni Baiano (Castellammare di Stabia, 1951-ivi, 2005) noto principalmente come attore, regista e costumista, è stato anche un valentepittore di cui oggi si offre un saggio della copiosa produzione attraverso la mostra Colori fuori scena già illustrata in conferenza stampa presso l’Azienda di Cura Soggiorno e Turismo di Castellammare di Stabia (Piazza Matteotti, 34-35). Presenti il Direttore, Osvaldo Conte; il saggista e blogger Franco Cuomo; il giornalista Pierluigi Fiorenza; ilPresidente del Circolo Internazionale, Catello Barbato; la sorella dell’artista,Nunzia Baiano che negli anni ha custodito il vasto repertorio pittorico di Vanni e ha fortemente voluto quest’omaggio nel decennale della scomparsa.
Il vernissage è fissato il 18 settembre alle ore 19 al Circolo Internazionale (Molo Quartuccio, Villa Comunale).
La mostra, a cura di Franco Cuomo, è suddivisa in tre percorsi che corrispondono ad altrettanti filoni espressivi della poetica visiva dell’artista: «La scena pittorica», «Il costumista e l’illustratore», «Il mondo e i personaggi: Vanni Baiano osservatore di realtà».
«Tempere, matite, pastelli, collage e tecniche miste prevalentemente su carta ripercorrono un’avventura estetica fatta anche di citazioni ai grandi della pittura europea e nazionale: George Grosz, James Ensor, Enrico Baj, Salvatore Fiume » – scriveFranco Cuomo nelle note di presentazione – «Attraverso una lucida osservazione non ostentata, Vanni Baiano dipinge nel segreto della sua casa, nel cuore di Castellammare, con tratto espressionista e tinte forti il mondo di cui si sentiva attraversato; così troviamo la cugina scema, gli scaricatori di farina, ma anche il foyer totalmente espressionista o una picassiana donna-sole o un sognante Ruccello-Benino che dorme in maniera protettiva su una sonnacchiosa Castellammare».
Del resto proprio con Annibale Ruccello Vanni Baiano mosse i primi passi nel teatro, a partire dal ruolo di attore e costumista che ricoprì ne La Cantata dei Pastoridel 1976 e che rappresenta l’incipit della vicenda teatrale dello stesso Ruccello e del suo gruppo de I dodici Pozzi, che poi si trasformerà nella Cooperativa Il Carro.
Il clima culturale in cui si è sviluppata la parabola del Vanni uomo di teatro e le tappe significative del suo percorso drammaturgico e registico saranno ricostruite nel corso dell’incontro, moderato da Pierluigi Fiorenza, che il 18 settembre al Circolo Internazionale precederà l’inaugurazione della mostra e vedrà la partecipazione del docente di Letteratura Italiana dell’Università Federico II Matteo Palumbo; il curatore Franco Cuomo; l’autore teatrale Lello Guida; la giornalista Monica Citarella.