La notte tra il 5 e il 6 settembre a Colleferro, nel Frosinate, un giovane di colore, Willy, viene pestato a morte. La notte seguente, a Pisticci, in provincia di Matera, due ragazze inglesi sono violentate da un gruppo di 8 persone. Siamo ancora di notte, tra l’11 e il 12 settembre, quando una giovane di Caivano viene uccisa dal fratello. Tre episodi caratterizzati da estrema violenza e futili motivi che chiamano giustizia e animano i migliori dibattiti sociologici (e politici). Proviamo a guardare questi tristi eventi accaduti a Colleferro, Caivano e Matera andando oltre.
La questione migranti
E’ uno dei cavalli di battaglia di certa politica del nostro Paese (ma non solo). La destra populista e sovranista non ha abbassato i toni neanche in periodi di emergenza sanitaria, anzi, se è possibile è riuscita a trovare nuovi capri espiatori, nuovi untori. Le campagne di odio portate avanti attraverso i social e continui comizi ne sono la prova. Sì ok, tutto esatto. Il passaggio seguente della discussione è delicato perché un conto è pensare che la violenza dilagante nel nostro Paese sia “colpa” di certi politici, un altro è rendersi conto che quelle in realtà sono posizioni di rimbalzo, sono parole intercettate e poi riproposte.
La violenza contro le donne e gli omosessuali
Donne e omosessuali: altre due categorie oggetto di violenze e discriminazioni. Nel 2019 ogni giorno 88 donne sono state vittima di violenza e nel 2020, da marzo a giugno, le telefonate al numero 1522 di Telefono Rosa sono aumentate del 119,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche in questo caso dobbiamo allargare lo sguardo ricordando che in certe facoltà universitarie l’accesso viene sistematicamente negato alle donne, così, d’ufficio, e che abbiamo dovuto attendere il 2019 per avere la prima donna nominata presidente della Corte Costituzionale. E le discriminazioni non si fermano qui. 138 sono, invece, gli omosessuali vittime di aggressioni nell’ultimo anno. A dirlo è Arcigay che rileva come l’Italia sia tra i Paesi più omofobi d’Europa. Per non parlare di quanti hanno sostenuto che il Covid sia in realtà una punizione per i gay.
Colleferro, Caivano e Matera
A ogni aggressione, che sia contro una donna, un nero o un omosessuale, si invoca un problema di cultura. Cultura fascista, cultura effimera, cultura del patriarcato, sub cultura. E se invece la definissimo cultura dell’odio? Quella cultura che nasce da frasi come “non sono razzista ma…”, “non ho nulla contro i gay ma…”, dal continuo lamentarsi su ogni cosa. Il lamento genera il diritto di sentirsi superiori all’altro e quindi via col piccolo gesto di sopraffazione in barba alle regole del vivere civile, in barba al codice della strada. Se c’è un problema culturale alla base di quanto accaduto a Willy, Maria Paola e alle due ragazze inglesi questo problema è nella cultura dell’odio che impera nel nostro Paese. I futili motivi sono diventati moventi per una spietata violenza.