Leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a chilometri zero che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette degli avanzi, ma anche non avere timore di chiedere di portarli a casa quando si mangia al ristorante.
Sono alcuni dei consigli presentati dalla Coldiretti all’iniziativa al mercato di Campagna Amica al Circo Massimo in via San Teodoro 74 a Roma, in occasione della 4/a Giornata nazionale di prevenzione degli sprechi promossa dal Ministero dell’Ambiente.
In Italia, le 5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari che finiscono nella spazzatura ogni anno non sono solo un problema etico ma determinano anche effetti sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negativo sullo dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti.
La frutta e verdura acquistata direttamente dal produttore in vendita nei mercati degli agricoltori dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Particolare attenzione va riservata anche alla conservazione dei prodotti acquistati ricorrendo a tecniche di economia domestica mantenendo frutta e verdura fresche lontano dai punti di calore per evitarne l’eccessiva maturazione, l’olio extravergine al buio per evitarne l’ossidazione come le patate per evitare il germogliamento.
Va ricordato che la richiesta di portare a casa gli avanzi dei pasti consumati nella ristorazione è un diritto dei clienti sancito anche dall’entrata in vigore della legge 166/16 sugli sprechi alimentari che “promuove l’utilizzo, da parte degli operatori nel settore della ristorazione, di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti l’asporto degli avanzi di cibo”.
E’ anche importante la conoscenza delle informazioni fornite in etichetta con riguardo alla scadenza dei prodotti ed in particolare in merito al diverso significato tra “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro il…”.
La dicitura “da consumarsi entro” è la data entro cui il prodotto deve essere consumato ed anche il termine oltre il quale un alimento non può piu’ essere posto in commercio. Tale data di consumo non deve essere superata altrimenti ci si puo’ esporre a rischi importanti per la salute.
Si applica ai prodotti preconfezionati, rapidamente deperibili come il latte fresco (7 giorni) e le uova (28 giorni). Discorso diverso merita invece il Termine Minimo di Conservazione (TMC) riportato con la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro” che indicala data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprieta’ organolettiche e gustative, o nutrizionali specifiche in adeguate condizioni di conservazione.