Con l’inserimento nel Nasdaq di Coinbase e la continua ascesa di Dogecoin, prosegue la scalata a Wall Street delle piattaforme sulle quali si scambiano criptovalute. Un evento che da un lato sdogana per certi versi la moneta digitale, considerata la moneta del futuro, dall’altro impone la necessità di una normativa per la sua regolarizzazione per regolarizzare l’attività speculativa.
Coinbase e Dogecoin a Wall Street
Il mercato finanziario che, com’è noto, è sensibile agli umori degli investitori non si era fatto scappare le dichiarazioni di Elon Musk sulle criptovalute. Il patron di Tesla aveva dichiarato, il mese scorso, non solo che i Dogecoin erano la sua criptovaluta preferita, ma anche che avrebbe accettato pagamenti in moneta digitale. “Acquista la tua Tesla in Bitcoin” aveva tweettato. Nonostante i suoi
richiami alla prudenza, riferendosi ai “rischi” connessi alle criptovalute, Dogecoin ha conosciuto una crescita esponenziale in pochi giorni e la sua crescita prosegue. Coinbase, invece, ha avuto un ottimo debutto nel Nasdaq. La seconda piattaforma per scambio criptovalute più importante al mondo ha chiuso la prima giornata in borsa con un +52%.
Tra innovazione e speculazione
Per capire cosa sono le criptovalute bisogna ricordare che sono nate “per gioco”, cioè, come iniziativa privata. Sono assolutamente slegate dal sistema statale, quello che, per intenderci fa riferimento alle riserve d’oro, al fenomeno dell’inflazione. Inoltre consentono una notevole velocità di scambio, che è la necessità primaria di una moneta. La moneta digitale deve la sua popolarità all’apertura al pubblico delle piattaforme di trading. A quel fenomeno, cioè, che da anni interessa piccoli aspiranti risparmiatori i quali, da autodidatti, hanno preso confidenza con strumenti che prima erano appannaggio solo degli addetti ai lavori. L’estrema semplicità della piattaforma Coinbase ha portato l’azienda a totalizzare, dal 2012 a oggi, 56 milioni di utenti con una media di 6 milioni di persone che ogni mese si cimentano in operazioni con monete virtuali. Tali operazioni sono legate, anche coloro che ci operano in modo non professionistico, a un’attività di speculazione.
La moneta del futuro
E qui affrontiamo un nodo cruciale per tutto il sistema della moneta elettronica. Se la sua popolarità sta, fondamentalmente nell’agilità con la quale consente di effettuare operazioni speculative, i suoi rischi sono collegati alla mancanza di controlli. Piattaforme come queste son paradisi per chi si dedica a operazioni di riciclaggio. Nella stessa Coinbase Global sembrano esserci
problemi di questo genere. L’ingresso in borsa delle piattaforme che scambiano criptovalute dovrà portare necessariamente a una legiferazione in materia. Una legislazione che consentirà di conservare quanto più possibile la flessibilità sottoponendola a controlli rigorosi che evitino le derive illegali. Essere la moneta del futuro, così come previsto da Musk, deve voler dire anche questo.