Il Codice frontiere Schengen rappresenta un pilastro fondamentale per la libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione Europea. Nato da una visione di un’Europa senza frontiere interne, questo accordo ha rivoluzionato il modo in cui gli europei si spostano all’interno del continente.
Il Codice frontiere Schengen
Il Trattato di Schengen, firmato nel 1985 nel piccolo villaggio lussemburghese di Schengen, ha gettato le basi per l’eliminazione dei controlli alle frontiere interne tra i Paesi aderenti. Inizialmente, questo accordo coinvolgeva cinque Paesi fondatori: Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi. L’obiettivo principale era creare un’area senza confini interni, permettendo ai cittadini di circolare liberamente tra i Paesi firmatari.
Con il passare degli anni, il Trattato di Schengen ha visto un notevole allargamento, coinvolgendo attualmente 27 Paesi. Oltre ai paesi fondatori, fanno parte di Schengen Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Repubblica Ceca, Svizzera, Liechtenstein, Bulgaria, Croazia, Cipro e Romania. L’adesione a Schengen rappresenta un passo significativo per i Paesi che aspirano a garantire la libertà di movimento ai propri cittadini.
Trattato di Schengen: cosa prevede
Ecco i punti salienti del Trattato di Schengen:
- Libera circolazione: la disposizione chiave del Trattato di Schengen è la libera circolazione delle persone all’interno dell’area Schengen. I cittadini degli Stati aderenti possono attraversare i confini senza sottostare a controlli documentali.
- Eliminazione dei controlli alle frontiere interne: Gli Stati Schengen hanno abolito i controlli alle frontiere interne, permettendo ai viaggiatori di spostarsi liberamente all’interno dell’area. Tuttavia, i controlli alle frontiere esterne sono rinforzati per garantire la sicurezza dell’area.
- Cooperazione in materia di sicurezza: Schengen prevede una stretta cooperazione tra gli Stati membri nella gestione della sicurezza e nella lotta contro la criminalità transfrontaliera. Questo include lo scambio di informazioni tra le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie.
- Politica comune di visti: Gli Stati Schengen seguono una politica comune in materia di visti per i Paesi che richiedono l’ingresso. Un visto rilasciato da uno Stato Schengen è generalmente valido per tutti gli altri.
- Schengen Information System (SIS): questo sistema informativo condiviso consente agli Stati membri di condividere informazioni in tempo reale sulla sicurezza, compresi dati su persone sospette, veicoli rubati e documenti falsi.
Unione europea e i flussi migratori
Nonostante i benefici della libera circolazione, il Trattato di Schengen ha affrontato diverse sfide nel corso degli anni. L’aumento dei flussi migratori, i timori legati alla sicurezza e le emergenze sanitarie, come la pandemia di COVID-19, hanno messo alla prova la solidità dell’accordo. Tuttavia, l’Unione Europea e gli Stati Schengen continuano ad affrontare queste sfide, cercando soluzioni che bilancino la sicurezza con il mantenimento dei principi fondamentali dell’accordo.
Il Trattato di Schengen rimane comunque un elemento cruciale per l’Unione Europea, simboleggiando la cooperazione e la condivisione di valori comuni. La sua evoluzione continua a essere plasmata dalle sfide del mondo moderno, ma il principio fondamentale della libera circolazione rimane centrale nella visione di un’Europa senza confini interni.