Coaching: come trasformare individui e organizzazioni è il titolo del nuovo libro curato da Paolo Bruttini e Barbara Senerchia di Forma del Tempo, che continua il suo tour e si ferma a Bologna presso la sede Hera, uno delle case history analizzate all’interno dell’opera e che vedrà presente nel dibattito con gli autori il Direttore Sviluppo Formazione e Organizzazione del Gruppo Hera, Alessandro Camilleri.
Come cambia il lavoro e quindi l’impresa? La risposta degli autori in quest’opera, destinata ad avere un seguito, è che l’uso dell’approccio Openness può portare l’azienda a migliorare le proprie perfomance.
Le cinque dimensioni della Openness analizzate nelle undici case history sono:
L’autenticità e trasparenza. Per organizzazione aperta si intende un’impresa in cui il potere è trasparente, costruisce relazioni all’insegna dell’etica e della cultura di servizio. Si apprezza un potere che si pone in una logica di servizio verso una comunità che lo legittima. Tale prospettiva riguarda l’orientamento a rinunciare a status, a favore di un concreto orientamento a ciò che è utile in termini di servizio e supporto per raggiungere gli obiettivi.
Passione, vitalità, cura. Il secondo aspetto cruciale riguarda la cura del capitale umanodell’organizzazione al fine di liberare energia vitale e passione. Cura significa dedicare energie nella comprensione dei bisogni dei collaboratori e creare le condizioni perché le passioni e i talenti si possano esprimere.
Orizzontalità – codice dei fratelli. Il terzo aspetto strategico è l’affermazione della orizzontalità. Serve il codice paterno che indica obiettivi molto sfidanti e regole del gioco chiare. Serve il codice materno per curare le persone, farle crescere e generare benessere. Serve il codice dei fratelli: quando gli altri due codici si fanno da parte, i fratelli cooperano e competono perché è chiaro che alleandosi si daranno una mano per raggiungere gli obiettivi.
Dreaming ed execution. Il quarto aspetto che connota le organizzazioni aperte è ilcambiamento come dimensione necessaria. Per cambiare bisogna essere capaci di sognare il nuovo e poi dedicarsi alla sua implementazione. Il passaggio da dreaming ad execution è la capacità di immaginare possibili azioni e successivamente legittimarsi per realizzarle, in questa oscillazione molta responsabilità sta nel ruolo dei capi.
Open Leadership. La open leadership è in grado di affiancare i modelli comando e controllo a quelli auto-organizzativi. La rivoluzione tecnologica ha spinto verso il basso le informazioni. Ma questo non è sufficiente per rendere l’impresa più competitiva. È necessario spostare verso il basso anche l’autorità per prendere decisioni. Allora è necessaria una leadership che tollera l’errore come dimensione necessaria dell’apprendimento.