Da Palermo a Cosenza, un lungo viaggio per le strade di Sicilia e Calabria all’insegna della difesa e del rispetto dell’ambiente: “CircOLIamo“, la campagna informativa itinerante ideata dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, è partita il 6 maggio da Palermo e nell’arco di tre settimane sta coinvolgendo le prime due Regioni del sud d’Italia.
Organizzata dal COOU con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e di ANCI, la campagna è incentrata sulla corretta gestione dell’olio lubrificante usato e punta a promuovere, attraverso un’azione capillare, il dialogo con i cittadini e le istituzioni locali.
All’interno di strutture gonfiabili leggere – che si trasformeranno in sala conferenza e in sala giochi per gli studenti – il team del Consorzio incontra quotidianamente le istituzioni, i media locali, la business community e il mondo della scuola.
Il progetto si lega a un’iniziativa “storica” del COOU: il primo “CircOLIamo” fu realizzato nel 1994 e quella del 2015-16 è la prima campagna a zero emissioni, perché la quantità di CO2 generata sarà compensata attraverso interventi di forestazione in grado di assorbire la CO2 immessa in atmosfera; attraverso il portale www.circoliamo2015.it e l’hashtag Twitter #circoliamo2015 è inoltre possibile seguire ogni tappa della campagna.
Gli oli lubrificanti usati, i rischi per l’ambiente, l’importanza del riciclo dei rifiuti pericolosi e le opportunità per l’economia locale sono i temi principali delle conferenze stampa che si stanno tenendo in questi giorni nelle maggiori città di Sicilia e Calabria alla presenza dei responsabili del Consorzio e delle autorità regionali, provinciali e comunali.
In ogni tappa il team di CircOLIamo incontra i ragazzi delle scuole del territorio, che partecipano agli educational loro dedicati e si sfidano a “Green League“, il progetto che prevede un sistema di giochi online finalizzati all’educazione ambientale.
Grazie al lavoro del Consorzio, attivo dal 1984, in Italia si recupera circa il 98% dell’olio usato raccoglibile.
“La piccola parte che sfugge ancora alla raccolta – spiega il presidente Paolo Tomasi – si concentra soprattutto nel ‘fai da te’: per intercettarla abbiamo bisogno del supporto dalle amministrazioni locali per una sempre maggiore diffusione di isole ecologiche adibite anche al conferimento degli oli lubrificanti usati, e di sensibilizzare al contempo gli operatori dell’informazione e i cittadini sui danni ambientali derivanti da uno smaltimento scorretto di questo rifiuto pericoloso“.